Caro Sergio, anche io sto con la melanzana. Ma da sola, la melanzana, non basta. Soprattutto in tempo di crisi. E condivido quello che dici sulla "scacchiera d’interessi" sul dolore dei morti di mafia, sull’antimafia, e sui salotti televisivi.
In verità quell’antimafia, nei territori di mafia, ci arriva poco. Un grande teorico sulle mafie può nascere a Bolzano oppure ad Asti. Ma non basta che abbia una robusta teoria per essere credibile. Chi vive in terra di mafia lo sa che quella persona non sa cosa significhi l’insicurezza del vivere quotidiano. Quegli antimafiosi da salotto, quasi tutti, non la conoscono la carezza della morte. Ed è questa la differenza. Perciò negli anni passati c’è stata la gara alla scorta. Per restituire un significato alle parole. Ma ora è tempo di fare l’antimafia delle persone "normali".
Ciao
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