A parte la cantonata presa dal matematico Roberto Vacca,che affermò l’impossibilità di indovinare il 6, poco prima che si indovinasse e che distribuisse circa 12 o 14 miliardi di vecchie lire (con un sistema di sei quote salvo errore: e non con una giocata come spesso si sente dire).In realtà a volte si giocano decine di euro. Ci sono società che raccolgono giocate per migliaia di euro: per alcuni, non solo per i tabaccai , è una professione. Solo che non è ,a mio avviso, onesta. Come non lo è lo stato che, di fatto, vince sempre. Se non sbaglio l’unico gioco d’azzardo che è regolare nelle possibilità è la roulette, dove si gioca ad armi pari con il banco. E’ come con il gratta e vinci. Poi da quando c’è l’invasione di cinesi le giocate sono aumentate. Sono appassionati (o malati come lo siamo noi) dei giochi d’azzardo, sono patiti delle scommesse (in giro è pieno di locali dove ormai si scommette su diversi sport,anche quelli considerati minori ma che,per chi ha la febbre del gioco, sono una panacea e un pozzo senza fine dove buttare i soldi). Il tragico è vedere anziani e giovani giocare: a volte sono persone senza speranza. E uno stato che vive sulle delusioni altrui, sulle sofferenze dei propri cittadini, è da condannare. Hanno anche inventato la percentuale che va destinata al ripristino di opere d’arte, un po’ come quelli che donano dei centesimi per opere pie e li prelevano dagli acquisti su alcune marche di detersivi. Si specula sul dolore e sulla sensibilità delle persone.
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