(---.---.---.159) 2 marzo 2011 00:26

@Vito Enzo Salatino

I rifiuti indifferenziati, portati ad alte temperature, come nel caso specifico da Lei proposto, determina gli stessi effetti dei materiali combusti, pertanto non vedo la differenza .

Lei fa riferimento a degli esempi che hanno una finalità diversa rispetto all’impianto proposto, pertanto, non possono essere comparabili. Non può mettere a confronto un impianto d’incenerimento talquale come quello di Acerra con il suo impianto che necessità di una ben specifica tipologia di rifiuto selezionato, cioè l’organico dei rifiuti o le biomasse.
Per quale motivo al mondo dovrei specare il materiale organico dei rifiuti o le biomasse per produrre carburante?

Il mondo della natura utilizza sistemi molto più elementari per risovere il problema ed esige la trasformazione dei rifiuti organici in compost naturale per concimare i terreni e combattere la desertificazione delle nostre terre agricole, inoltre per ridurre la CO2 e per concimare i terreni i nostri agricoltori utilizzano la tecnica del sovescio, cioè sotterrano le biomasse con delle macchine nei terreni senza consumo di carburanti per il trasporto...Le attività che producono residui di biomasse prevedono a costo 0 il sotterramento e il riciclo naturale compresa la C02...

Inoltre non esistono impianti con temperature alte di esercizio che non hanno impatti sull’ambiente, comunque sia, i costosi impianti da Lei pubblicizzati non giustificano il fine, cioè produrre carburante da un materiale organico (che può essere recuperato per utilizzi più naturali a costi nettamente inferiori e per una utilità più nobile ed utile all’uomo) è assolutamente assurdo.

Lei mi sa dire quanto costa complessivamente il suo impianto ? Lei investirebbe i suoi soldi per costruire l’impianto ? è sostenibile economicamente l’impianto escludendo il costo iniziale? lo ritiene sostenibile economicamente senza i soldi pubblici? tutto questo per non produrre concime.....?
SALUTI
F.DINICOLI


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