A tutti capita di essere per lo meno una volta nella vita, cavalli da corsa in un mondo senza piste. Che vuol dire che ci sentiamo dei puro sangue in un luogo che non ci contempla. Cerchiamo le piste, vorremmo le piste, ma non ci sono, per lo meno per noi. E allora non ci resta che adattarsi al pascolo.
I più fortunati trovano la prateria, un’unica immensa distesa dove dispiegare la propria corsa e dunque la propria libertà. Infinito e cielo.
Ci sono scrittori, artisti che non possono che essere così.... diversamente la loro creatività è prigioniera di geometrie inadeguate e prima o poi saltano la palizzata, come Sylvia Plath.