Al di là dei numeri penso che una tragedia come quella aquilana non sia assolutamente paragonabile a nessun’altra e che quanto è stato fatto e si sta facendo sia un’ immane sforzo di uomini e di mezzi.
Una cosa è porre mano a danni, rilevanti sì, ma sempre contenuti ed un’altra è trovarsi di fronte ad una folla di 70.000 e passa senza tetto!
Le promesse? Mah! Purtroppo la politica è una brutta bestia e deve, per forza di cose, promettere. Ma , mi domando io, se Berlusconi avesse detto che al 7 gennaio 2010 le cose sarebbero state quelle attuali...quale guerra , e non solo mediatica, avrebbe scatenato? Quale scoramento avrebbe provocato nelle persone che dovevano invece rimboccarsi le maniche per fare e non solo parlare!
Ma, poi, non credete che subito dopo il terremoto, quando la gente era spaventata, confusa, inebetita da lutti e crolli, qualunque persona avrebbe cercato di sollevare gli animi, di far vedere meno brutto il futuro, dare un po’ di speranza a quelli che non l’avevano più? E proprio l’articolista non avrà detto ad un amico, senza casa:
"Dai, fatti forza! Vedrai che in poco tempo tutto tornerà normale!"
Dare un po’ di speranza non è solo una bugia...ma un dovere verso il prossimo.
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