sabato 18 ottobre 2008 - paolodegregorio

Quando i conti li fa il padrone

Questi amministratori italiani della destra, di incerti principi liberisti, adottano due metodi anche nel fare i conti: per i costi che ci saranno per ridurre del 20% le emissioni di gas serra saranno attentissimi e fiscali per valutare quanto costerà ai loro compari industriali ridurre l’inquinamento dei loro impianti e dei loro prodotti (vedi auto), mentre quando parlano di energia nucleare si dimenticano di conteggiare ciò che costa di più, cioè lo smantellamento degli impianti e la custodia delle scorie per 300.000 anni.

Hanno già ottenuto di rimandare alla fine dell’anno ogni decisione (in sede europea), ma vi dico io come andrà a finire: in nome della occupazione e del mantenimento dei posti di lavoro annacqueranno i progetti ecologici, e ci avvicineranno al baratro di una crisi da riscaldamento globale ed effetto serra.

I suddetti lungimiranti amministratori spingono, oltre che per la follia nucleare (antieconomica dove nessun privato vuole entrare se non sostenuto da soldi statali), per il ponte sullo Stretto di Messina, dai costi stratosferici, che tra l’altro sarebbe inutile senza la ristrutturazione a 6 corsie della Salerno-Reggio Calabria, anche essa dai costi astronomici.

Sembrano ignorare che noi abbiamo il primo gruppo al mondo per trasporto marittimo di carichi rotabili, che è quello denominato Grimaldi, italiano, con 126 grandi navi, capace di percorrere “autostrade del mare” da Palermo e da Messina diretto a Salerno-Napoli-Civitavecchia-Livorno-Genova, togliendo dalle strade tutto il trasporto su gomma con tempi e costi competitivi.

Altrettanto sarebbe possibile sull’autostrada marina rappresentata dall’Adriatico, in cui le merci si potrebbero spostare da Bari a Venezia con scali a Ravenna e dove è utile.

Sarebbe anche un contributo alla diminuzione dei gas-serra, che ci siamo impegnati (teoricamente) a contenere del 20%, e ciò non viene fatto solo perché abbiamo degli incapaci o dei collusi con interessi mafiosi, che invece vogliono mettere le mani sugli appalti del Ponte e dei tratti della Salerno-Reggio da ristrutturare, lavori che immaginiamo prolungarsi per molti anni, con la solita mano pubblica che interviene a ripianare i maggiori costi.

 




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