sabato 20 giugno 2009 - paolodegregorio

Il disagio dell’Iran

Pur non sapendo nulla direttamente dal territorio, e quindi ordinariamente disinformato da Tv e giornali, ho però la sensazione che in Iran non si giochi una partita orchestrata da USA e Israele, come nelle “rivoluzioni arancioni” dell’Est europeo, ma si tratti di un disagio profondo verso il radicalismo religioso di Ahmanedinejad, che mette a rischio la vita degli iraniani promettendo la distruzione di Israele, senza nemmeno possedere ami capaci di difendere il territorio iraniano da incursioni aeree sioniste.

In linea di principio è legittimo aspirare a possedere l’arma atomica, visto che Israele, con la complicità dell’Occidente, ne ha un arsenale, e visto che le potenze nucleari vogliono rimanere un club esclusivo e mantenere così in eterno la loro egemonia e minaccia verso chiunque alzi un dito verso di loro.

Ma oltre una legittima strategia esiste anche la tattica, e non è possibile formulare una ipotesi nucleare se non si è in grado di difendere il proprio territorio da incursioni aeree con una tecnologia difensiva (missili antiaereo) che dovrebbe avere il massimo dei finanziamenti e dei cervelli a disposizione.

50 anni di guerre in Medio Oriente hanno dimostrato che la superiorità aerea israeliana è totale e ha fatto di queste guerre delle passeggiate, fino agli ultimi feroci e sadici bombardamenti su Gaza.

Se l’ONU fosse un organismo democratico e non bloccato dal diritto di veto delle potenze nucleari, dovrebbe imporre un disarmo atomico globale e così avere credito per impedire ogni proliferazione.

E’ questa la battaglia da fare, il disarmo, e solo così puoi chiedere con legittimità a tutti di non costruire armi atomiche, ma possedere senza limiti solo armi di difesa.




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