venerdì 25 marzo 2022 - Antonello Laiso

Vulimm truva’ nu poco e pace

Viviamo nell'insicurezza dei nostri tempi, e tale insicurezza non può darci quella serenità che non è scontata, viviamo gia da un bel po' di tempo prima per il covid non ancora debellato ma sotto controllo e poi per questa orrenda guerra alle porte dell'Europa in una paura che non può far altro che stressarci e renderci più vulnerabili a situazioni di vita familiari e/o lavorative.

I supermercati della nostra città e provincia solo dopo poche ore a corto di quegli alimenti che durante le guerre erano introvabili come la farina la pasta lo zucchero ed altro, il panico la follia sembra insinuarsi seppur lentamente sul nostro modus vivendi alterando quei comportamenti di normalità, senza alcun motivo se non altro che quello per i ricordi passati. Se ricordiamo il passato o meglio l'arte del passato col nostro tanto amato Eduardo che fu maestro di vita artistica e reale, ovvero la vita artistica entrò in quella reale, questi seppe descrivere decenni prima della realtà ovvero dei fatti attuali, la paura, l'ansia e il panico per una guerra che era pur finita ma che poteva scoppiare di nuovo, almeno nell'immaginario collettivo.

Quell'ansia di fare accaparramenti alimentari senza alcuna motivazione di parlare in continuo di una guerra che poteva ritornare, lo teniamo impresso a marchio. “nun c'e' penzamm chiu' ma mo' mangiamm e nun penzamm e guaie nuie ci vulimm gude' nu poco e pace" 




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