mercoledì 21 agosto 2019 - Camillo Pignata

Votare subito? Gli interessi che ruotano intorno a questa scelta

Abbiamo un Parlamento di politici che non pensano alla gente ma al proprio tornaconto, che pensano solo a conservare le poltrone in parlamento.

Abbiamo una classe dirigente che difende le proprie posizioni di comando, all’interno e all’esterno del partito, anche a costo di sacrificare la democrazia e smentire la volontà popolare, che già si era espressa con il referendum del 2016. Salvini vuole capitalizzare il consenso andando subito al voto, ed instaurare un governo forte, con l’appoggio di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Zingaretti vuole andare subito alle urne, per far fuori la maggioranza dei parlamentari renziani nel PD .

 Mov5s e Renzi vogliono guadagnare tempo ,parlamentarizzare la crisi, il primo per frenare l’emorragia elettorale prevista, il secondo per conservare la maggioranza di parlamentari nel PD, e realizzare il suo vecchio progetto di rafforzare l’esecutivo con il taglio dei parlamentari. 

Ma questi sono interessi di partito. L'interesse del paese è un altra cosa. 

L'interesse del Paese è scongiurare un regime autoritario ed un governo forte, la distruzione dell'Europa, la congiuntura economica così gravida di rischi, l'aumento dell'iva.

Certo votare subito aiuta Salvini, gli assicura una vittoria, anche perché la gente gli dà consensi,fottendosene di uomini donne e bambini, di persone che annegano nel Mediterraneo, di persone parcheggiate sulla "Open Arms", di persone sgomberate, gettate in mezzo ad una strada, senza dimore, del “Russia gate” ecc..ecc...

 E tutto ciò denuncia che dietro Salvini, non c’è solo Salvini, c’è Putin e Trump che vogliono frantumare l’Europa e ripristinare il potere imperialistico delle grandi potenze, che la globalizzazione aveva spazzato via, c'è un sistema di potere economico e mediatico,non contrastabile con espedienti tattici.

 Ed è questo sistema che occorre combattere. Per questo deve prevalere un linea politica di interesse nazionale internazionale, su una di interesse elettorale o di partito.

Per questo occorre affrontare subito le nostre emergenze che non sono il taglio dei parlamentari, ma il pericolo di un regime, e la catastrofe climatica, e in prospettiva recuperando identità, principi, valori, con il risveglio delle coscienze con la lotta.

Su questi temi, chi vuole difendere la democrazia e la terra, può trovare convergenze.

 

 

 

 




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