domenica 21 ottobre 2018 - Doriana Goracci

Votare in Afghanistan , con l’aiuto dell’Italia

Sono stati 70.000 i militari a protezione delle elezioni in Afghanistan, e mi chiedo cosa sarebbe accaduto se non ci fossero stati, dato che sono al momento 50 i morti e oltre cento i feriti nel bilancio parziale di diversi attentati che hanno insanguinato le elezioni.

Preciso prima di altre notizie che in Afghanistan si indossa ancora il burqa, anche per andare a votare, ma non è obbligatorio.

Da Repubblica: "All’ingresso dell’ospedale di Emergency nel giorno del voto le barelle vanno e vengono, quasi senza sosta. Gli infermieri si affannano sui feriti di Kabul, il logista Marco Puntin avverte: “Ne stanno arrivando altri da Tagab e da Ghazni, prepariamoci”..."

Dicono che siano stati i talebani a prendere di mira i seggi elettorali con colpi di mortaio e attacchi suicidi a Kabul,Nangarhar, Kudduz, Ghor, Kunar e altre provincie.

Il ministro Elisabetta Trenta aveva annunciato in Parlamento che con le missioni militari all’estero si andava avanti nel senso della continuità: 100 uomini in meno sui 900 presenti e 138 mezzi militari italiani, stando alle ultime notizie datate 1° ottobre 2018.

A novembre 2017, Di Maio dichiarò: «Sull’intervento in Afghanistan siamo sempre stati chiari. Per noi quello è un intervento che per la spesa pubblica italiana è insostenibile» che dopo circa un anno, con mansioni diverse è diventato: «Il prima possibile ce ne andremo dall’Afghanistan».

Contropiano a maggio del 2018 riporta: "Quasi diciassette anni fa, l’Afghanistan veniva prima bombardato e poi invaso da migliaia di militari delle potenze della Nato a seguito degli Stati Uniti. Sono stati diciassette anni di guerra, e spesso di “guerra sporca”, ma i risultati confermano che è stata una guerra inutile. L’ultimo rapporto dello Special Inspector General for Afghanistan Reconstruction (Sigar) sostiene che i Talebani a fine gennaio 2018 erano presenti, con diversi livelli di forza militare, nel 44% dei distretti afghani, quasi la metà del paese e con una percentuale sostanzialmente immutata rispetto all’anno precedente.Il sito specializzato AnalisiDifesa.it, riferisce che secondo il SIGAR il governo di Kabul controlla o ha una influenza prevalente in 229 dei 407 distretti afghani (56,3%), mentre i talebani controllano o influenzano 59 distretti (14,5%) e sono presenti e combattono nei restanti 119 (29,2%)."

In compenso Adele Khodr, Rappresentante dell'UNICEF in Afghanistan comunica a luglio 2018: «Il matrimonio infantile è in lieve ma significativo calo in Afghanistan, e noi elogiamo gli sforzi incessanti del governo per ridurre questa pratica e il loro impegno per i diritti dei bambini»

Sempre l' l'UNICEF, a gennaio 2018 comunica che "sono 4.300 gli "spazi educativi comunitari" dell'Afghanistan. Grazie al sostegno dell'UNICEF, queste aule "fatte in casa" stanno aiutando circa 81.000 bambine e ragazze nell'apprendimento e, laddove possibile, a preparare gli esami di ammissione alla scuola formale."

Dieci anni fa, agosto 2008, quando ancora scrivevo cronaca estera per Megachip, riportavo "Afghanistan: 76 civili, tra cui 19 donne e 50 bambini sotto i 15 anni, uccisi da un bombardamento della coalizione Nato; si aggiungono 10 civili (un neonato, 4 bambini, 5 donne, di cui una incinta) ricoverati nell’ospedale di Emergency, nel sud Afghanistan, feriti dalle schegge dei razzi caduti sulla loro casa durante una festa di matrimonio. Frattini: "L’Italia conferma il suo impegno, la lotta al terrorismo ha ancora bisogno della comunità internazionale e "solidarietà" ai 3 militari italiani feriti in Afghanistan che "ci stanno facendo onore, stanno portando la bandiera italiana come bandiera di pace contro il terrorismo e l’instabilità".

C' è un video sottotitolato in italiano, che racconta "L`IMPEGNO DELL'ITALIA NELLA MISSIONE IN AFGHANISTAN" del Ministero della Difesa, girato nel giugno 2018: I commenti sono disabilitati per questo video.

Doriana Goracci




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