lunedì 11 aprile 2016 - soloparolesparse

Victor: La storia segreta del dottor Frankenstein

In Italia arriva in sala con un ritardo clamoroso (dopo l’uscita del dvd) ma siamo ormai abituati a storture del genere. Victor: La storia segreta del dottor Frankenstein è una rivisitazione firmata Paul McGuigan, su sceneggiatura di Max Landis, della storia di Frankenstein.

A raccontarci la vicenda è questa volta lo storpio Igor, che però è storpio solo in partenza, e tramite i suoi occhi seguiamo la vicenda, quella che conosciamo, puntando però l’attenzione sulla follia lucida e micidiale di Victor Frankenstein.

Le novità in fondo sono proprio sulla figura di Igor, che non è qui lo storpio servitore ma un geniale e colto collaboratore, fondamentale per la riuscita dell’esperimento. Frankenstein lo salva da una vita da schiavo, lo risolleva (letterealmente) dalla polvere e ne ottiene in cambio la riconoscenza e l’aiuto di una mente scientifica eccelsa.

Il film è buono, molto teso, ben fatto. Approfondisce questioni (fanta)scientifiche, ci porta nella mente dei protagonisti, nel loro sogno di sostituirsi a Dio.

 

Siamo in una Londra che fatica a staccarsi da vecchie credenze, dove ricchie poveri si mischiano malamente e crudemente.

La figura del dottore non è in realtà più folle di quella che ci è stata presentata in tante versioni precedenti (e in fondo anche nel romanzo originario).

James McAvoy è un Frankenstein un po’ troppo figo, Daniel Radcliffe è molto più apprezzabile nelle prime più complicate sequenze che non nel seguito. Ha comunque ormai un suo percorso preciso.

Molto buoni gli effetti, soprattutto la prima creatura. Troppi muscoli invece nella creatura finale.

La storia che sta dietro non ve la racconto, ma vi assicuro che non è nulla di fondamentale.




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