martedì 18 gennaio 2011 - Zag(c)

Viaggio fra gli epigoni del berlusconismo oltre confino partitico

Emiliano, non Zapata, ma Emiliano di cognome, ha incominciato da tempo la sua campagna elettorale per diventare il sostituto di Vendola in Puglia. E' il simbolo del berlusconismo che dilaga oltre i confini partitici per impersonificare la perfetta sintonia con la "società civile" . Da perfetto servitore dalemiano, prima magistrato poi datosi alla politica per merito proprio del mentore pugliese a Roma, si era prestato a fare da contraltare al poeta pasoliniano Vendola. La realpolitik contro il sognatore dalla erre moscia e arrotondata. Tonfo clamoroso! Resosi conto che la barca, quella barca aveva la falla, da perfetto uomo politico dalle mille sfaccettature e dai mille volti, ha preso come suo riferimento il "popolo", vestendo i panni dell'uomo antipolitico e contro i vertici del suo partito.

Cosa dice l'ideologia berlusconiana? L'immagine prima dei contenuti. Apparire più che essere e soprattutto spot politici a somiglianza degli spot televisivi.
Detto fatto!

Primo passo, lui che aveva confessato che non conosceva e che non apprezzava i nuovi strumenti della rete, apre un profilo su Facebook con cui parla con il suo "popolo".

Cosa dice l'ideologia berlusconiana?
I magistrati sono tutti dei privilegiati di sinistra ed ecco che allora, lui ex magistrato, che impersonificava il magistrato della lotta contro la mafia, datosi alla politica, prepara la sua campagna contro i suoi ex colleghi. Il casus belli è la ristrutturazione del palazzetto della giustizia. Esiste un progetto per la costruzione di una vera e propria cittadella della giustizia proposto dall'impresa Pizzarotti di Parma nel 2003 e che superò la selezione comunale. Nell'attuale complesso barese di via Nazariantz, sede di molti uffici giudiziari e della procura, però piove dai soffitti, si allagano i bagni e cadono intonaci. Tanto che dal 23 dicembre l'entrate è stata transennata.

Quando arrivò Emiliano però, bocciò il progetto e promise che avrebbe trovato altre soluzioni. Che non sono arrivate tra ricorsi e altri progetti che nascono e muoiono continuamente. Qualche maligno afferma che poiché la Pizzarotti non è proprio nelle simpatie, i ritardi sono pilotati e che le "altre soluzioni" devono trovavano più "coerente sintonie con le più complessive esigenze della città e del paese". Alle inevitabili proteste di giudici ed avvocati, operatori e cittadini sul degrado dell'attuale palazzo di giustizia, Emiliano si è sfogato via Facebook scrivendo ai suoi amici che «la lobby che sta dietro il progetto Cittadella della Giustizia è così forte da spingere tutti i media locali, giornali e televisioni, a dire che un intasamento da pannetti igienici di un bagno e uno scrostamento di intonaco plastico del Palazzo di Giustizia di via Nazariatz corrisponde ad un'emergenza nazionale. Vergogna!» Non ha risposto alle interrogazioni e alle sollecitazioni al consiglio comunale, ma via Facebook al suo "popolo". Ha cambiato i suoi referenti di partito. I suoi amici sono ora Renzi e Civati "Io e Matteo costituiamo una risorsa per il partito, ma troppo spesso veniamo vissuti come un problema dalle gerarchie del partito”, "dovrei chiedere al mio amico Civati come sfruttare al meglio le risorse del sociale network”, “Matteo non si deve preoccupare degli attacchi di D’Alema o di altri big del partito, perché più fanno così e più lo rafforzeranno. Lui ha sbagliato ad andare ad Arcore, e deve contenere il suo entusiasmo cercando di essere più istituzionale. Ma è giovane e molto bravo” (dall'intervista su Sole 24 Ore)

Cosa dice la ideologia berlusconiana? I lavoratori pubblici sono dei fannulloni e invece di perseguirli per vie disciplinare o giudiziarie li si mette al pubblico ludibrio. Recentemente ha pubblicato sul Facebook le foto di alcuni operatori ecologici della sua città che parlavano tra di loro vicino ai loro mezzi. Ha forse chiamato i loro superiori e ha chiesto spiegazioni? Ha forse messo in dubbio che fra colleghi si può anche parlare e non solamente per "cazzeggiare" ma forse anche per coordinarsi e organizzarsi meglio? Niente di tutto questo. Ha pubblicato le foto su Facebook e chiaramente il suo indice di gradimento è salito alle stelle. il berlusconismo nella sua declinazione brunettiana preso a modello. Ha però, poi, commentato dicendo che la pubblicazione l'ha fatta come semplice cittadino. Da perfetto stile berlusconiano. I discepoli supereranno il loro maestro. 




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