Vergogna di Stato. Requiem allo Stato di Diritto
Il tracotante cattivo gusto del Premier e dei sui fedelissimi unito alla loro spasmodica arroganza ed all’ossessivo intento di mistificare la realtà, anche davanti a fatti inoppugnabili, ha trasformato l’Italia nello zimbello del mondo Occidentale.
Non c’è quotidiano estero o blog che non derida pesantemente il Premier e con esso l’Italia tutta. E come dargli torto! Nei Paesi civili, per molto meno, Primi Ministri e Presidenti si sono dimessi. Si pensi a Clinton, uno scolaretto irreprensibile se paragonato a Silvio Berlusconi
Il Sultano sfida tutti e noncurante dello sdegno della società civile continua a detenere, o forse a sequestrare il ruolo di Capo del Governo.
Ed eccoci con un Governo completamente disinteressato alla crisi economica, alla disoccupazione, alla violazione sistematica dei diritti dei lavoratori e alla questione energetica. L’unica attività del Premier e dei suoi fedelissimi è mantenere a tutti i costi il potere, senza più nessun ombra di vergogna, di dignità, di senso del ridicolo e di percezione del bene comune. Addirittura Berlusconi rivendica con orgoglio il suo aiutare giovani sventurate, giovani sventurate ma sempre bellissime però. Vien da pensare che il destino si accanisca solo con ragazze poco più che adolescenti, belle e seducenti.
Alla luce di tutto questo c’è finalmente una destra, la vera destra, che non sopporta più. L’ora è giunta, è il momento che la destra si schieri apertamente con le forze moderate e di sinistra per destituire Silvio Berlusconi ed il suo manipolo di adepti.
Non sono i Magistrati e i Giornalisti che non vanno bene in Italia, l’unica cosa che non va e che piano piano logora lo Stato d’Italia è proprio Berlusconi con il Berlusconismo incarnato da personaggi dalla memoria corta come Lupi, Gasparri, La Russa, Capezzone e la Santanché. Quest’ultima solo due anni addietro esortava le donne di destra a non votare Berlusconi, perché lui le donne le vuole solo orizzontali.
Non c’è più tempo da perdere è il momento di reagire.