venerdì 21 aprile 2017 - quartopensiero

Veramente destra e sinistra non esistono più?

di Quartopensiero-Ancora Fischia il Vento

La cosa che più fa girare le balle è sentire ripetere che destra e sinistra non esistono più. E si può avere un'idea di quanto girino, dalla frequenza con la quale viene ripetuta.

Da Grillo a Salvini, passando per Marchionne, Briatore a tanti altri politologi della domenica, sono tutti uniti nel sostenere che destra e sinistra sarebbero ormai categorie obsolete, ferri vecchi del Novecento, rottami ideologici.

Quelli che invece la parola "sinistra" riesumano solo in occasione di primarie ed elezioni fanno facce strane, come a dire "ancora con questa storia!", e con moto di fastidio spiegano che i criteri vanno aggiornati, che siamo entrati in un'epoca nuova, e che ciò che poteva sembrare di destra può essere di sinistra e viceversa.

Insomma, il concetto è chiaro, si va a finire sempre lì, destra e sinistra come le conoscevamo non esistono più.

Quello che invece chiaro non è per niente riguarda le implicazioni che tale scomparsa dovrebbe comportare. Sembra, infatti, che siccome destra e sinistra non esistono più, non si dovrebbe più lottare contro le diseguaglianze sociali, che invece ci sono ancora. Chi osa farlo, a meno che non sia il papa, viene immediatamente accusato di resuscitare battaglie ideologiche dei tempi che furono. In sostanza, difendere i diritti del lavoro denota una patologica incapacità di adattarsi al presente, mentre ridurli o toglierli del tutto significa essere già con un piede nel futuro.

Sono gli effetti della globalizzazione, ti dicono. Bisogna accettare le sfide che essa pone, non ci puoi fare niente, nessuno può fermarla. Dall'alto dei loro scranni, autorevoli commentatori e stimati economisti rovesciano dosi massicce di sarcasmo non dico su coloro che tale dogma contestano, ma anche contro quelli che osano soltanto dubitarne. Ogni critica alla globalizzazione è per loro donchisciottismo di ritorno.

A sentir questi entusiasti del mondo unito in un unico meraviglioso mercato, si direbbe che la globalizzazione sia qualcosa nato fuori dalla storia, piovutoci addosso per volontà dell'Onnipotente, una specie di Pietra Nera della Mecca, verso la quale nessun'altra opzione è possibile se non quella di prostrarsi con religiosa devozione, e che sia finito per gli uomini il tempo in cui potevano lottare per modificare il corso degli eventi.

Siccome però nulla autorizza a credere di trovarci per la prima volta nella storia umana di fronte a un fenomeno che ha avuto un inizio ma non avrà una fine, nonché impossibile da correggere, sostenere che "destra e sinistra non esistono più" sembra piuttosto un refrain studiato per delegittimare - ridicolizzandolo come un soldato giapponese - chi lotta, pensando che per neutralizzarne le ragioni basti cancellare le parole.

 

Link correlati:

"Secondo me, la sinistra è..."

La fine della solidarietà




Lasciare un commento