lunedì 22 giugno 2015 - Phastidio

V, l’orgia del nonsenso. A proposito dell’intervista a Vasilis Vasilikos

Sabato scorso sul Corriere c’è una meravigliosa intervista a Vasilis Vasilikos, lo scrittore autore del libro “Z, l’orgia del potere", in cui si narra la presa del potere dei Colonnelli, in Grecia a fine anni Sessanta, e da cui Costa-Gavras trasse uno splendido film con Yves MontandIrene PapasJean-Louis Trintignant. Lasciando da parte gli indubbi meriti narrativi e la patente democratica di Vasilikos, non è chiaro se alcune sue risposte all’intervista siano uno scherzo o una drammatica e grottesca deformazione della realtà. Tipico male degli idealisti, o della loro versione bacata, i populisti.

Tralasciando le manieristiche accuse di “nazismo economico” alla Germania, ed il vittimismo neoclassico greco (“E’ dal 1830, quando ci imposero un re tedesco, che non possiamo fare da soli”), Vasilikos ha le idee molto chiare, all’incirca:

«C’è una probabilità su mille di unanostra uscita dall’euro. Ma se succedesse non avremmo problemi: entriamo nell’area del rublo russo. È una moneta forte e con la politica di Putin di ancorarla all’oro sarà ancora più forte»

Scherza?
«No, minaccio»

In realtà scherza, non date retta. Anche perché l’ancoraggio di una moneta (qualsiasi moneta) all’oro è la ricetta sicura per una devastante deflazione, prima o poi. E a quel punto, gli intellettuali alla Vasilikos farebbero oh. E Putin non potrà né -soprattutto- vorrà ancorare alcunché all’oro perché è personaggio spregiudicato ma non stupido. Di Vasilikos non sapremmo dire lo stesso ma lui è un intellettuale, loro vivono notoriamente di sogni ad alta quota.

Vasilikos ha le idee chiare anche in politica fiscale. In astratto è condivisibile opporsi ad aumenti Iva nel pieno della stagione turistica, così come lo è a tagli di pensioni che si tradurrebbero nell’immediato in un ulteriore affossamento dell’economia. Ma la proposta di recupero di risorse fiscali “per far ripartire l’economia (5 miliardi di arretrati solo per l’Iva)”, temiamo provocherebbe l’insurrezione del gemello di Vasilikos, che direbbe che si trattava di “evasione di sopravvivenza”, e che quel recupero d’imposte “strangolerà in culla la ripresa”, a meno di destinare quel “tesoretto” alla riduzione di imposte, mantenendo invariato il deficit nel breve periodo.

Ma Vasilikos ha il proiettile d’argento per un do ut des con i creditori. Ed è una soluzione che un sincero democratico come lui, peraltro sempre impegnato nella difesa dei deboli, non poteva che apprezzare:

E gli altri europei dovrebbero continuare a prestare soldi perché Atene li spenda?
«Varoufakis lunedì andrà con una proposta fantastica: stabiliamo un surplus primario, diciamo 1%, e lo mettiamo in un computer. Appena il numero cambia, diventa 0,9%, automaticamente, senza passare dal Parlamento, senza chiedere a nessuno, lo stipendio dei dipendenti pubblici cala di quel tanto necessario per riportare l’avanzo all’1. Un software a garanzia dei prestiti. Cosa può volere di più un creditore?»

Un Lucano. Oppure qualcosa di più forte, per riprodurre la condizione mentale di Vasilikos quando ha pronunciato queste parole. Se vera, questa proposta confermerebbe peraltro che Varoufakis è effettivamente un genio, purtroppo incompreso. Noi invece temiamo che Vasilikos sia un traditore, perché non ha ipotizzato la Grexit con annessa stampa di Felicità. Riguardo alle altre potenziali aree di tagli di spesa pubblica, nei giorni scorsi la Commissione Ue e la Bce hanno suggerito alla Grecia di tagliare e rendere più efficiente la spesa militare, oggi tra le più elevate tra i paesi Nato. Ma la vulgata dice altro, come noto, anche secondo Vasilikos:

«(…) Tsipras ha detto che non vuole più acquistare armamenti tedeschi e francesi per due miliardi e spostare quei soldi verso attività produttive»

Eppure, nelle settimane scorse Tsipras ha firmato contratti con gli Stati Uniti, del valore di mezzo miliardo di dollari, per ammodernare cinque pattugliatori aerei marittimi. Attendendo l’amico Vlad, le dissonanze cognitive greche continuano e si aggravano, dunque. Ma il film tratto dal libro di Vasilikos merita. Guardatelo, se avrete modo di reperirlo. Su YouTube c’è la versione originale in francese, questo è il trailer.




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