sabato 10 dicembre 2016 - Fabiano Colombari

Una stanza tutta per sé

La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare.

Arthur Schopenhauer

Correva l’anno 1929.

A Room of One’s Own. Il celebre saggio dei sudditi di Sua Maestà, targato Virginia Woolf, esplora e ripercorre tramite un intenso ed approfondito excursus la storia letteraria della donna con una futura possibilità di essere ammesse ad una cultura che fino a quel momento si era rivelata di esclusivo appannaggio maschile, in una società, nella fattispecie quella Inglese, di stampo profondamente patriarcale.

Il saggio riesplorava e riesplora i motivi per cui le donne stessero giungendo solo agli albori del Novecento a conquistare i propri diritti ed essere socialmente riconosciute anche sul piano culturale e letterario.

Intellectual freedom depends upon material things. Poetry depends upon intellectual freedom.

Virginia Woolf

A quasi 90 anni di distanza è venuto ancora a mancare il pieno raggiungimento socio-economico e culturale che acclamava la Woolf.

Mancato raggiungimento del completamento dell’uguaglianza dei diritti sottolineato dai 294 omicidi nel 2014 in Turchia,per cui è stata data forse una prima risposta politica con la ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, o dai 1700 stupri a Delhi o nel divario retributivo salariale.

(Lavoro, c’è differenza tra uomo e donna? Nella retribuzione sì: donne guadagnano il 10,9% in meno. – Il Sole 24 Ore.)

Nella nostra società le emozioni in generale vengono scoraggiate. Benché senza dubbio il pensiero creativo, vieni ogni altra attività creativa, sia inseparabilmente legato alle emozioni, e diventato un ideale pensare e vivere senza emozioni. Essere emotivo è diventato sinonimo di Instabile e squilibrato.

Erich Fromm

Il minimo comune denominatore per l’affronto di tali problematiche deve passare necessariamente dall’acquisizione di un senso di responsabilità collettiva, ricordandoci necessariamente che la nostra libertà finisce dove comincia quella altrui, anche perché, parafrasando Primo Levi, accadde facilmente a chi ha perso tutto, di perdere anche se stesso.

(Colonialismo, capitalismo e prostituzione. -Riflessione dell’attivista asiatica immigrata in Canada Alice Lee)

Responsabilità collettiva che getta le basi di un cambiamento culturale da affrontare con maggior incisività, in quanto la mentalità e la forma mentis acquisita rappresenta lo scoglio più austero e difficile da modificare ed è propria questa difficoltà di cambiamento che rappresenta un miglioramento e un mantenimento a lungo termine del paradigma socio-culturale invocato dalla Woolf.

Quando il potere dell’Amore supererà l’amore per il potere si avrà la pace.

 Jimi Hendrix
(27 novembre 1942-18 settembre 1970)

Dimenticare la cultura dell’etichettamento e della provocazione grazie anche all’intervento della scuola in generale, dove quest’ultima non è solamente formatrice di professioni future, ma anche di cittadini;dato il ruolo di educatrice che ad essa appartiene.

Formazione di futuri cittadini che di certo non aggrava la situazione odierna di una generazione forse compromessa data la presenza di fenomeni come la prostituzione minorile; denunciando apertamente la perdita di valori idealistici a favore di quelli2000px-Igualtat_de_sexes.svg.pngmaterialistici.

(La violenza nelle coppie adolescenti – di Brunella Gasperini,psicologa)

Una scuola che educhi dal punto di vista civico coadiuvata da un cambiamento di linguaggio e di pensiero sui ruoli e sulla rappresentazione stessa dei media e da una riduzione di materiale pornografico, fin troppo apertamente disponibile, al fine di abbattere stereotipi e discriminazioni.

(La furia dell’amore ferito e la forza della madre che ha rincorso lo stupratore di Prati – The Huffington Post Italia)

(Caserta, nuova pubblicità (civica) contro lo sfruttamento delle donne. Corriere della Sera/ Il Corriere del Mezzogiorno)

((Qui e Qui precisazioni sulla speculata e pseudo-“teoria gender” – Associazione italiana psicologi)

Ogni uomo un filosofo, artista un, un uomo giusto.

Antonio Gramsci

Stereotipi che inondano nel mercato, meramente consumistico, del sesso.

Tematica della prostituzione, che nonostante le varie argomentazioni a favore della regolarizzazione legale, la legalizzazione nei paesi dell’Europa Centro-Settentrionale,in primis Olanda e Germania,ha offerto un’ottima maschera alla criminalità, aumentando il fenomeno della domanda di vittime di tratta, non riducendo il numero degli abusi dove il 75-80% delle donne presenti è stata trafficata contro la loro volontà (il 60 % delle prostitute che operano nei Paesi Bassi hanno subito violenza fisica, mentre il 40% delle stesse ha dichiarato di aver subito violenza sessuale; il 59% delle prostitute tedesche ha dichiarato che la regolamentazione non le fa sentire più sicure dalla violenza fisica o sessuale), non migliorando neppure la condizione sanitaria dato che, per esempio, nello Stato di Victoria, in Australia, un cliente su cinque dichiara di voler avere rapporti sessuali non protetti; mentre in Canada il tasso di mortalità delle prostitute è 40 volte superiore alla media nazionale.

Tutti dati tratti da Janice Raymond, Ten Reasons for Not Legalizing Prostitution, Coalition Against Trafficking in Women, in Prostitution, Trafficking, and Traumatic Stress 315, 317 (Melissa Farley ed., 2003) e dal U.S. Department of State, The Link Between Prostitution and Sex Trafficking 1 (2004).

(How legalizing prostitution has failed – Spiegel Online)

Essere potenti è come essere una donna. Se hai bisogno di dimostrarlo vuol dire che non lo sei.

Margaret Thatcher, ex primo ministro inglese

(Prostituzione in Italia. Bonanni: La battaglia di civiltà “ignorata” dall’Italia – ilsussidiario.net)

Non a caso molti paesi scandinavi hanno deciso di fare dietrofront, punendo, dal punto di vista legislativo e giudiziario, la domanda stessa di sesso, rendendo incompatibile quest’ultima alla dignità umana.

Stessa proposta scandinava (e da poco francese) che è stata pure suggerita dal Parlamento Europeo.

C’è una strana malafede nel conciliare il disprezzo per le donne con il rispetto di cui si circondano le madri.
Simone de Beauvoir

(Cagliari, dopo la ‘tessera baby’, all’Università le “stanze rosa”. Per chi ha figli e non vuole smettere di studiare. Il Fatto Quotidiano).

Un sistema sociale che sappia affrontare l’attuale dinamica di denatalità con efficaci supporti economici, con efficaci metodi di conciliazione lavoro e famiglia, con efficaci metodi di supporto quali asili nido contrastando la povertà assoluta con un nuovo welfare.

(Il problema della Sindrome economica di Stoccolma – Articolo Frammenti di Utopia)

tasso-di-natalita-min.jpg

(Donne, lavoro, natalità: tre leggi da fare subito

Asili nido, congedi parentali, incentivi nelle aziende. Ecco dove la politica può e deve intervenire. Per far guadagnare tutto il Paese. – L’Espresso.)

(Italia 2050: ecco come abbiamo sconfitto la denatalità. Linkiesta.It)

(Why Iceland is the best place in the world to be a woman. -Theguardian.com)

Per un’odierna stanza tutta per sé che non permetta solo, secondo Virginia Woolf, a scrivere, immaginare per trasformare i pensieri in parole e le parole in narrazione, ma anche per livellare il gap di diritti di un fatidico vaso di pandora di genere, eguagliandolo.

Senza alcuna velleitarietà.

Per la libertà di espressione e per il rispetto reciproco.

Esseri umani non si nasce, si diventa.

Esistiamo nella misura in cui pensiamo.

Siate realisti, chiedete l’impossibile.

Licenza Creative Commons




Lasciare un commento