venerdì 21 ottobre 2022 - La bottega del Barbieri

Una bestemmia necessaria

Da qualche giorno facebook propone tra le news in evidenza un articolo dedicato alla memoria di Germano Mosconi. Per i pochi che non lo conoscono, era un giornalista televisivo veneto, divenuto celebre per i suoi fuorionda, che trovate su youtube, in cui gli errori compiuti in fase di registrazione del telegiornale, che conduceva su un’emittente locale, erano dallo stesso sottolineati con una serie di bestemmie davvero impressionanti. 

Gianluca Cicinelli per Diogene *

Talmente esagerate e gratuite da aver scatenato un’ondata di simpatia nei suoi confronti. Milioni di visualizzazioni, a testimonianza che tra i fan di Mosconi c’erano anche molti credenti, perchè Mosconi era un po’ il Tarantino della bestemmia, come il regista americano esagera in violenza al punto da depotenziarla così Mosconi faceva con l’espressione blasfema.

Certo, è volgare, è offensiva per i credenti, che bestemmiano anch’essi comunque, in alcune regioni è quasi un intercalare, era diffusa tra i contadini, i “cafoni”, quasi ad alleviare la fatica attribuendola ai capricci divini. Assume talvolta valore catartico come nel film L’Ora di religione di Bellocchio. In quel film, come ha scritto qualche critico, la bestemmia del fratello del protagonista è il tentativo di gridare la sofferenza di fronte alla freddezza del potere. E qui veniamo al motivo per cui parliamo della bestemmia su un giornale che si occupa di povertà, più esattamente di lotta alla povertà.

La bestemmia è un’opposizione al sacro per la comunità. Stabilito che in Italia il sacro è la religione cattolica, capiamo che oltre alla religione ci sono altri valori ritenuti “sacri” dalla maggioranza della comunità in cui viviamo. In un altro articolo su Diogene online di oggi Alfredo Facchini si chiede perchè in Francia contro il caro bollette si siano sviluppate manifestazioni con decine di migliaia di persone e in Italia no. La mia opinione è che il sacro in Italia, ciò che mettere in discussione equivale a bestemmiare, è diventata la critica al sistema. La critica reale, non il lamentarsi senza costrutto quotidiano. Dire che la causa della povertà, che comprende gli assurdi rincari delle bollette, sia causa del sistema capitalista nelle sue declinazione di liberismo spinto, in Italia equivale a bestemmiare e, come per la bestemmia, è prevista una sanzione.

Un esempio è la vicenda del canale Youtube dedicato a Enrico Berlinguer, cancellato da Google perchè “incita alla violenza”. Allo stesso modo Meta ha soppresso il gruppo facebook dedicato all’ex segretario del Partito Comunista Italiano, per lo stesso motivo. Enrico Berlinguer, il simbolo stesso della legalità costituzionale, secondo Google e Meta incita alla violenza. Forse perchè la sua figura ricorda nel presente che, nonostante sia stato responsabile di aver annacquato la carica di ribellione dei comunisti italiani, contro le ingiustizie sociali bisogna lottare. Questa è la vera bestemmia dell’Italia contemporanea, lottare contro le ingiustizie anche se palesi.

E allora bisogna bestemmiare. E’ necessario bestemmiare mai come adesso. Intanto contro l’impero autoproclamato di Meta e Google, che non rispondono nemmeno alle autorità italiane. Ma l’obiettivo principale deve essere bestemmiare contro chi permette che una povertà senza precedenti dalla seconda guerra mondiale in poi si stia abbattendo contro i cittadini italiani. Cgil, Cisl e Uil, in primo luogo, sindacati compiacenti e complici negli ultimi quarant’anni di qualsiasi politica che abbia tolto potere e soldi in busta paga e nelle pensioni agli italiani non ricchi, cioè il 99% della popolazione. Cgil, Cisl e Uil sono oggi il maggior ostacolo alla mobilitazione sociale in Italia. Bisogna bestemmiare contro il governo Draghi che non ha ripartito in alcun modo i pochi soldi entrati da Bruxelles in iniziative a favore dei meno abbienti, che oggi costituiscono il 25% della popolazione, ci dice l’Istat.

Bisogna bestemmiare con ritrovata gioia contro il sacro del 2022, se vogliamo continuare a vivere. Il sacro rappresentato da questo silenzio mortale contro le ingiustizie, dai salari sempre più bassi al lavoro che non c’è ai sussidi negati che fanno morire le persone. E bisogna bestemmiare ad alta voce contro quegli interpreti fanatici della religione, gli ayatollah italiani che vogliono togliere il diritto alla contraccezione, all’aborto, alla pienezza della sessualità autodeterminata, al diritto di morire se si soffre oltre a quello di vivere senza soffrire. E’ vero, la bestemmia è volgare, ma mai come in questo momento deve risuonare forte, se si vuole dare il segnale che c’è un limite d’ingiustizia sociale che è stato superato.

articolo in origine pubblicato su https://diogeneonline.info/una-bestemmia-necessaria/

sulla questione blasfemia vedi anche https://www.labottegadelbarbieri.org/viva-la-blasfemia-ovvero-liberta-di/




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