mercoledì 7 marzo 2018 - Yvan Rettore

Un uomo, di Oriana Fallaci | Quando un libro ti cambia la vita

Sono trascorsi oltre trent'anni da allora ed ero appena entrato nella fase adolescenziale della mia vita. Già allora mi piaceva un sacco leggere, specie romanzi d'avventura e fumetti. Tutte cose leggere adatte ad un ragazzino di poco più di tredici anni.
Mio padre non leggeva mai, mentre mia madre lo faceva ogni volta che poteva. Di solito non ero molto interessato ai suoi libri e alle riviste di attualità a cui era abbonata.
Poi un giorno la vidi con un libro dalla copertina giallastra piuttosto spesso. Si intitolava "Un Uomo", uno dei più bei romanzi di Oriana Fallaci. Le chiesi qual'era la trama e lei all'inizio si dimostrò piuttosto titubante. Ma già allora ero piuttosto caparbio nelle mie richieste e alla fine mi accennò qualcosa. Rimasi molto incuriosito al punto che le chiesi di poterlo leggere anch'io e lei prima fu esitante e poi accettò avvertendomi che però il suo contenuto avrebbe potuto impressionarmi in modo eccessivo. 
Dopo una settimana, mentre mi stavo coricando mia madre entrò nella mia stanza per salutarmi e mi consegnò quel romanzo, raccomandandomi di smettere la lettura qualora lo avessi trovato troppo duro o scioccante.
Era il primo libro impegnato che mi trovavo fra le mani e cominciai la lettura con una certa apprensione. Poi man mano che scorrevano le pagine, venivo sempre più preso dallo stile inconfondibile della scrittrice e dal contenuto forte che emanavano le sue frasi. Finì col "divorarlo" tutto in quella notte che ricordo ancora con piacere e nostalgia. 
Forse perché fu il primo libro importante della mia vita, forse per quel misto di rabbia e disperazione che traspariva nelle parole della scrittrice, forse per l'Amore immenso che Oriana provava per il protagonista, quel romanzo segnò più di ogni altro la mia esistenza.
Da quella notte non fui più lo stesso. Certo, già allora avevo uno spirito altruista ed ero molto sensibile verso coloro che erano meno fortunati di me, ma quel libro mi fece crescere tantissimo, aprendomi gli occhi sulle logiche squallide del potere (sempre immutabile e fine a se stesso), su quanto sia importante lottare e credere fino in fondo a ciò in cui si crede e soprattutto su cosa significa essere uomo, un "Uomo".
Per questo motivo, sono sempre stato grato a mia madre che mi autorizzò a leggere quel romanzo e a Oriana Fallaci che fu capace di scriverlo e di farne un capolavoro autentico perché fondato su episodi di vita vissuta e quindi immortali all'usura del tempo.
 
Yvan Rettore



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