martedì 24 gennaio 2012 - Oggiscienza

Un numero verde per i problemi con il cibo

M. ha 17 anni. E' una bella ragazza, va bene a scuola, ma da due anni ha un grosso problema: la bulimia.

Periodicamente sente il bisogno di "abbuffarsi", ingerire in una volta sola, di nascosto, enormi quantità di cibo e poi vomitare tutto, per non ingrassare. M. sa che questo comportamento non è "normale"; si sente sola, inadeguata, sofferente ma non sa con chi parlarne. Un giorno, per caso, sente citare in tv un numero verde per i disturbi del comportamento alimentare (DCA): l'800180969.

Lo si può chiamare rimanendo anonimi, per ricevere un sostegno e indicazioni su come affrontare il proprio disturbo. Dopo l'ennesima abbuffata, chiusa nella solitudine della sua camera, M. compone quel numero. E la sua vita, poco a poco, comincia a cambiare. Il numero verde, istituito dall'Istituto superiore di sanità e dal Ministero della Gioventù e gestito dall'Usl 2 di Perugia (in particolare dalla Residenza Palazzo Francisci per i DCA), è attivo dal 31 ottobre scorso: dal lunedì al venerdì, 24 ore al giorno.

"Finora sono arrivate circa 750 telefonate, 10-15 al giorno. E per il futuro ce ne aspettiamo molte di più", racconta Alessandro Ciarrocchi, biologo nutrizionista, uno dei quattro operatori che rispondono alle richieste d'aiuto. In due modi: cercando di accogliere il "paziente" e il suo disturbo, di aiutarlo a identificare con maggior chiarezza i suoi bisogni e i suoi desideri, di fornirgli un sostegno nei momenti di crisi.

Ma anche fornendo indicazioni sulle strutture e i servizi del territorio che trattano in modo specifico i DCA: tutti rigorosamente pubblici oppure privati ma convenzionati con il servizio sanitario nazionale e accreditati dal Ministero della salute. L'elenco è disponibile anche sul sito www.disturbialimentarionline.it.

A due mesi dall'attivazione, è già possibile tracciare un primo report degli utenti-tipo del servizio: "Nella metà dei casi si tratta di genitori di ragazze (e pure di qualche ragazzo) con patologie alimentari: anoressia, ma soprattutto bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata, che stanno diventando sempre più frequenti", spiega Ciarrocchi.

"Quando è il genitore a chiamare, significa che chi è colpito dal disturbo ancora non lo riconosce e non pone una domanda di cura: chi telefona vuole sapere come è meglio comportarsi per motivare la figlia o il figlio a un processo di cambiamento". A volte, a chiamare sono i genitori di bambini anche molto piccoli (Ciarrocchi ricorda la mamma di una bimba di 4 anni che rifiuta di mangiare qualunque pasto servito alla mensa dell'asilo), ad indicare una rapida trasformazione delle patologie del comportamento alimentare. Non più soltanto l'anoressia nervosa delle ragazzine, ma un universo variegato di disturbi.

Nell'altra metà dei casi a telefonare sono direttamente le persone colpite dal disturbo: per lo più giovani donne (dai 14 ai 25 anni), ma non mancano donne più mature, che tipicamente hanno cominciato a soffrire di una patologia alimentare dopo la menopausa. "Spesso queste persone provano molta vergogna, ma è importante che capiscano che i DCA non riguardano solo l'adolescenza, ma possono insinuarsi in corrispondenza di ogni cambiamento importante. E soprattutto che possono essere curati", commenta il nutrizionista.

Nel suo lavoro alla postazione telefonica, Ciarrocchi è affiancato da un collega nutrizionista, da un'infermiera specializzata nella gestione di DCA e da una filosofa, Francesca Sorberi: una figura che forse può apparire strana in un contesto del genere, ma che ha invece un ruolo ben preciso, quello di portare il dialogo con i pazienti su un piano più profondo, esistenziale.

"Partendo dai loro problemi reali, arriviamo a discutere di temi collegati ma più ampi, come la bellezza, il senso della vita, l'amore, la felicità, il dolore", spiega Sorberi. "Spesso le ragazze mi dicono che per loro bellezza è entrare in una taglia 42. Allora rispondo che per Platone "bellezza è lo splendore del vero" e a partire da questa considerazione cominciamo a riflettere insieme sul concetto di bellezza. Altre volte ragioniamo sul dolore, sul fatto che è una componente inevitabile della vita e che per essere superato deve essere attraversato".

Secondo la responsabile del servizio, la psichiatra Laura Dalla Ragione, a lungo andare il numero verde servirà anche come osservatorio epidemiologico sulle patologie alimentari, che sono purtroppo in costante crescita.

(di Valentina Murelli)




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