lunedì 19 giugno 2023 - Attilio Runello

Un naufragio di migranti nelle acque greche

È affondato un peschereccio con settecento emigranti a bordo. Fra questi a quanto sembra un centinaio di bambini. Il naufragio è avvenuto presso le coste greche. Ne sono stati salvati dai guarda coste greci un centinaio. Sono stati recuperati una settantina di cadaveri. Il mare è molto profondo e quindi è da escludere una operazione di recupero dell’imbarcazione. A quanto sembra il peschereccio aveva rifiutato l’aiuto della polizia greca dicendo che volevano dirigersi in Italia. Che cosa ci facevano vicino alle coste greche se la meta era l’Italia? Forse non disponevano di mezzi di navigazione adeguati. E così accanto alle tragedie alle quali assistiamo da lontano in Ucraina ci arrivano altre tragedie umane nei confronti delle quali ci sentiamo impotenti. C’è chi reclama l’apertura di corridoi umanitari per fare arrivare queste persone in sicurezza in Europa. C’è chi invece chiede di non farli partire. Sicuramente bisogna evitare che simili tragedie si ripetano. Con i governi si possono fare incontri e stabilire accordi. Con gli scafisti che lucrano su questi traffici non si può fare. Si possono però fare accordi con paesi terzi che possono accogliere perché hanno vasti territori che sono interessati a popolare. E se poi l’Unione Europea costituisce anche un fondo per aiutarli è così sbagliato? Diversi paesi europei stanno ospitando da più di un anno alcuni milioni di ucraini. Il nostro paese se ben amministrato potrebbe fare molto di più per l’accoglienza. Purtroppo assistiamo ai privilegi delle caste, agli sprechi, alle opere lasciate a metà, ai terremotati che dopo cinque anni stanno ancora nelle casette, alle scarse manutenzioni, ai senzatetto italiani, agli emigranti che vivono nelle baracche, alla disoccupazione nel Sud, alle occupazioni di edifici, ecc Il sistema di accoglienza esiste e funziona, ma quando qualche anno fa ne sono arrivati centocinquantamila in un anno il sistema è andato in tilt. E non vogliamo che si ripeta




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