mercoledì 14 giugno 2017 - Anna Maria Iozzi

Un medico in famiglia: al via l’undicesima serie

“Una parola è troppa e due sono poche”. E questo è il leit-motiv che ha animato una delle fiction più amate dal pubblico. Si tratta di “Un medico in famiglia”, di cui, Rai1 mandò in onda, a settembre, gli episodi della decima serie.

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La fiction, sin dal suo esordio, avvenuto nel lontano 1998, racconta le vicende di una famiglia tanto allargata quanto allegra ma che più incasinata non si può.

È Libero Martini (Lino Banfi) a rappresentare il punto di riferimento, per eccellenza, non solo per la sua famiglia, ma anche per gli spettatori che, nel corso degli anni, hanno visto avvicendarsi innumerevoli personaggi nel salone di casa Martini, a Poggio Fiorito, alle porte di Roma, dove è ambientata la fiction.

«Il pubblico ormai è abituato: Lele ogni tanto ritorna», afferma l’attore Giulio Scarpati, l’amato dottor Martini.

«Stavolta sono stato convinto dall’idea molto forte degli sceneggiatori. Lele Martini è ormai un uomo di mezza età e si trova in grosse difficoltà nel rapporto con i figli. In questo momento storico in cui molti genitori hanno problemi educativi e non si sentono adeguati al ruolo, mi è sembrato un tema interessante e ricco di sfumature».

In effetti, il dottor Martini, di figli ne ha ben sei, avuti da precedenti relazioni. «Praticamente sono presenti tutte le generazioni, quindi i problemi si declinano nelle varie tappe della crescita. La famiglia Martini non conosce la contraccezione e sforna figli in quantità industriale, perché anche i miei figli fanno tanti figli, in controtendenza rispetto alla realtà attuale dove la prole si fa col contagocce. Siamo una famiglia ottimista».

L’attore vorrebbe che ritornasse il Lele delle prime stagioni. «Voglio tornare all’origine del mio personaggio e cioè un medico di base che coltiva un rapporto proficuo con i suoi pazienti perché è capace di ascoltare le persone. Ma sul piano privato, siccome ormai è un signore sessantenne, è messo a dura prova con i figli più piccoli e deve mantenere i nervi saldi. D’altro canto, non può più appoggiarsi molto su Nonno Libero, altrettanto anziano, non può più lasciare sulle sue spalle il peso dell’intera famiglia ed è per questo che Lele ritorna a casa».

«Quello di genitore è un mestiere difficile: siamo pieni di paure e tendiamo a caricare i ragazzi delle nostre ansie, li mettiamo continuamente in guardia, senza renderci conto che in loro creiamo sfiducia nel futuro. Nel corso della mia carriera mi è capitato spesso di anticipare nella finzione scenica dei problemi che poi ho dovuto affrontare nella vita vera», spiega l’attore.

Tutto da studiare, insomma, per gli autori che dovranno risalire la china auditel o convincendo i vecchi interpreti a ritornare per creare innesti più forti dei precedenti e con tutti i colpi di scena, nessuna sorpresa può essere esclusa.




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