venerdì 12 dicembre 2008 - Professional Consumer

Un capitalismo nuovo di zecca, quello dei consumatori

Questo il fatto. Si tenta ora di riparare il guasto fornendo sussidi, bonus, social card. Si approntano sgravi fiscali, detassazioni; si pompa liquidità a fiumi per tamponare e mettere pezze a un meccanismo squilibrato.

 

Crisi economica, altro che crisi finanziaria!

Il meccanismo produttivo si è incagliato nel dover smaltire l’offerta con redditi insufficienti.

Questo il fatto. Si tenta ora di riparare il guasto fornendo sussidi, bonus, social card. Si approntano sgravi fiscali, detassazioni; si pompa liquidità a fiumi per tamponare e mettere pezze a un meccanismo squilibrato.

Reddito insufficiente, credito facile, debito, sprechi, inquinamento: questa sequenza lineare non risulta più sostenibile. Qui si è verificato il corto circuito che ha reso ingestibile il sistema costretto a smaltire l’eccesso di offerta mediante un eccesso di domanda.

Bene, diamo pure credito a che le politiche congiunturali keynesiane tappino la falla ma dopo cosa accadrà?

Per i consumatori dilettanti, complici della crisi, occorre dotarsi di un agire professionale adeguato per prendere in carico quanto dovrà accadere.

Difficile sottrarsi a una generale riconsiderazione dei precetti che sostengono il meccanismo economico: si dovranno mettere in campo nuovi equilibri di sistema.

Se hanno più bisogno i produttori di vendere che i Consumatori di acquistare chi meglio di noi, la “lobby più forte di tutte le altre”, potrà reclamare la parola per dare nuove regole per l’esercizio economico?

Al centro la gestione dei fattori del consumo per un capitalismo nuovo di zecca: quello dei consumatori, in grado di istituire una idonea correlazione tra reddito e acquisto et voilà misura e strategia di azione per generare ricchezza.

Selezionare le domanda, condizionare l’offerta: questo il dovere operativo.

Così, prodroma all’acquisto, la gestione della domanda mette in campo strategie di selezione della qualità e quantità dei prodotti, in grado di sollecitare la competizione tra produttori e tra noi e loro.

Viene così controllata l’offerta e il meccanismo di formazione dei prezzi, necessari per il nostro tornaconto.

Un’accorta domanda di merci ecocompatibli risarcisce l’ambiente e costringe i produttori a ritrovare smarrite compatibilità.

Si può fare di più: mettere a reddito la nostra azione.

Tempo, attenzione pure fiducia e denaro vengono utilizzati nell’esercizio di consumazione. Sono risorse scarse, hanno un cangiante valore di mercato; potremo farne offerta, si produrrà nuova domanda. Ne trarremo beneficio.

Non vi è chi non veda come cotanto fare consegni al meccanismo economico un corposo aumento di produttività e a noi le credenziali per rivendicare lo status di “classe dirigente”.

 




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