lunedì 5 novembre 2012 - Giuseppe Ottaviano

Ultimatum dei malati di Sla: il 20 novembre riprenderanno le proteste. "Non abbiamo niente da perdere"

Pronti a continuare la protesta, i malati di Sla danno al governo fino al 20 novembre per ripristinare i fondi destinati all’assistenza.

Salvatore Usala, segretario del Comitato 16 Novembre Onlus e malato di Sla dal 2004, si batte da tempo contro i tagli previsti dalla Spendig Review: "Sono certissimo che una soluzione si troverà - racconta all’Ansa Usala - tutti i partiti che appoggiano il governo si sono espressi favorevolmente, i ministri Balduzzi e Fornero hanno preso un impegno. Ma se entro il 20 novembre non ci saranno atti ufficiali, 100 gravissimi malati riprenderanno lo sciopero della fame totale. Ma non basta, andremo davanti al Ministero dell'Economia, in presidio giorno e notte, in tenda, non abbiamo nulla da perdere”.

Le persone affette da sindrome laterale amiotrofica hanno bisogno di assistenza 24 ore su 24, il corpo diviene prigione per una mente lucida, velocemente si perde la capacità di controllare i muscoli volontari, può diventare impossibile deglutire e persino respirare. Servono macchinari costosissimi e personale di assistenza ai malati e alle famiglie. Il decorso della malattia dura tra i 3 e i 5 anni, le statistiche dimostrano una mortalità del 50% in 18 mesi, il 20% dei malati supera i 5 anni, solo il 10% i 10 anni.

Il 21 ottobre circa 70 malati gravi avevano iniziato uno sciopero della fame, interrotto dopo una settimana dal governo con la promessa di riesaminare la questione. Nonostante questo i ministri Fornero e Balduzzi si sono presentati a mani vuote all’ultimo incontro con Usala, promettendo di cercare una nuova soluzione.

Adesso la partita si è spostata sul versante politico, i partiti, compresi quelli che sostengono il Governo, hanno invitato Monti a intervenire sulla questione. Enrico Farinone, presidente della commissione di inchiesta del Senato sul Servizio sanitario nazionale, ha definito i tagli indegni mentre il deputato del Pd Marino ha proposto una tassa sui redditi superiori ai 150mila euro per la creazione di un fondo. Anche il segretario del Pdl Angelino Alfano è intervenuto sulla vicenda attraverso un video pubblicato su youtube: "Abbiamo sempre sostenuto i tagli alla spesa pubblica perché abbiamo sempre pensato che si potessero eliminare gli sprechi attraverso intelligenti tagli. Non c'è però la possibilità che noi possiamo accettare alcuni tagli come quelli che riguardano gli stanziamenti per la sclerosi laterale amiotrofica, la cosiddetta Sla''. Un messaggio chiaro quello di Alfano che sottolinea come questo intervento “crea un grande danno proprio a chi non ha bisogno di avere altri danni”.

“Sosterremo con forza che sia mantenuto il finanziamento del fondo per la non autosufficienza” ha rassicurato Marco Calgaro, presidente della Commissione Bilancio della Camera, intervento che non convince affatto in quanto si nutrono ancora forti dubbi sulla consistenza del fondo: “L’esatta quantificazione del fondo dipenderà da una serie di fattori contingenti. Certo l’entità delle risorse non sarà di sicuro sufficiente ma è essenziale dare un segnale di priorità anche in questo momento di grandi difficoltà economiche. D'altronde nella filosofia della spending review c’è l'idea di selezionare i capitoli di spesa e la non autosufficienza è una priorità assoluta”.

L’intervento dei partiti, forti dei loro intoccabili finanziamenti, potrebbe dare una svolta alla vicenda. Nel frattempo l’ultimatum del Comitato 16 Novembre è stato lanciato, adesso non resta che aspettare la risposta del Governo che dovrebbe arrivare entro il 20 novembre, data in cui riprenderanno le proteste.




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