venerdì 25 novembre 2022 - Alessio Di Florio

«Tutto ciò che sono» premiato tra i libri dell’anno 2022

La cerimonia organizzata dall’Associazione Area Cultura si è svolta a Roma a pochi giorni dalla giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne.

«Tutto ciò che sono», autrice Ilaria Di Roberto, pubblicato da Europa Edizioni. «Un libro per riflettere, che tocca le corde più profonde arrivando a graffiare l’anima e il cuore, anche con dolore e forte sofferenza – così lo presentò WordNews un anno fa – quella delle donne vittime di quotidiani carnefici in un mondo dove il patriarcato e il maschilismo sono l’oppressione più antica e radicata nella società. Un percorso di vita, di impegno e di lotta di Ilaria Di Roberto, che accomuna tantissime donne». In questi dodici mesi «Tutto ciò che sono» e Ilaria hanno accompagnato, permesso di riflettere, denunciare, documentare, WordNews, articoli in alcuni casi pubblicati anche qui su Agoravox.

Non è stato e non è solo un libro, è un viaggio nelle pieghe più violente, sconvolgenti, disumane dell’odierna società patriarcale. Un viaggio nella disumanità in cui si viene accompagnati, guidati, portati ad esplorare ed interrogarci anche su noi stessi. E ritrovare l’umanità, provare dolori e sofferenze atroci, sentire come spade che ci trafiggono l’anima. Un dolore, una sofferenza, un viaggio che impone di non rimanere inerti, di non continuare imbelli ma interrogarsi, agire, modificare se stessi in maniera irreversibile.

Ilaria Di Roberto è da oltre un anno e mezzo una compagna di viaggio di WordNews, denunciando le persecuzioni, ingiustizie, disumanità, violenze subite da lei e la sua famiglia. E che quotidianamente avvengono nella società. Giorni fa la Corte Europea dei Diritti Umani ha condannato ancora una volta l’Italia per quanto perpetrato contro donne vittime di violenza in tribunale. Era accaduto anche l’anno scorso, una sentenza che rimanda al processo che doveva essere contro gli stupratori di Franca Rame e divenne un processo contro di lei, e Ilaria Di Roberto ha condiviso analisi e riflessioni nell’occasione.

Ilaria Di Roberto ha intervistato mesi fa su WordNews una vittima di revenge porn e costante è la denuncia della «cultura dello stupro» e del sistema di violenze maschiliste e patriarcali. Il viaggio di «Tutto ciò che sono» l’abbiamo visto nascere e crescere. E continua a crescere. Lo scorso 5 novembre è stato premiato tra i libri dell’anno dall’associazione Area Cultura di Roma.

«Durante la cerimonia, Ilaria ha esortato tutte le donne a trasformare il proprio dolore in poesia, rimarcando il suo messaggio in maniera forte e chiara: «Siate ribelli, sfacciate e libere!» motivando coloro che lei stessa definisce amabilmente “sorelle” a rifiutare ogni condizionamento sociale imposto dalla società maschilista vigente» riporta il comunicato stampa di annuncio della premiazione.

Un’esortazione che grida con il suo libro e in varie interviste ha lanciato ripetutamente dalle nostre pagine. «Nel suo intervento anche un chiaro riferimento al fenomeno del “victimblaming” o colpevolizzazione della vittima» con il monologo pubblicato nel libro dal titolo «Com’eri vestita?», «una lettura struggente che trasuda intensità e commuove, premiata nel contesto di numerosi concorsi tra i quali “Orizzonti etici”, “È sempre il 25 novembre”, “Scrivile”, “Premio Letterario Mura Bastia”, “Premio letterario Piazza Alfieri”, “Club della poesia”, “Cipressino d’oro”, “Gialli thriller & noir”, “Buon compleanno Margherita Hack!”, “Premio letterario città di Como”, “Concorso lettera in italiano: La chiave dei tuoi occhi”, “Premio Nazionale il Federiciano, Aletti Editore”, “Premio Patrizio Graziani”» che Ilaria stessa aveva letto in una videointervista che WordNews pubblicò l’anno scorso.

«Si sono svolti presso la Sala Alessandrina – Complesso Monumentale S. Spirito in Sassia – Museo dell’Arte Sanitaria di Roma, i grande eventi letterari “Premio Il libro dell’anno 2022” e “La poesia dell’anno 2022” di Area Cultura, associazione presieduta da Angelica Loredana Anton, attrice, scrittrice e giornalista tra i numerosi autori premiati del “Libro dell’anno 2022” – tra i quali Michele Cucuzza e Amedeo Goria – si è distinta anche la giovane attivista, ballerina e scrittrice pontina Ilaria Di Roberto con la sua opera sulla violenza di genere “Tutto ciò che sono” edito da Europa Edizioni – riporta il comunicato stampa della premiazione – È una silloge che affronta da vicino il suo vissuto personale – già noto alla stampa nazionale – di vittima di Revenge Porn e Cyberbullismo, messo al servizio di tutte quelle voci che sono tutt’ora schiacciate dal peso di drammatiche esperienze, del tutto inascoltate.

Un messaggio, il suo, non solo “personale”, ma capace di coinvolgere tutti, poiché solo affrontando seriamente queste situazioni si potrà uscirne ed evitare che tante altre possano subirle e rimanere devastate».

Pressenza ha raccolto e pubblicato le denunce di Ilaria tra cui le persecuzioni che continua a subire costantemente. Questo stralcio di un articolo del 18 agosto scorso è ancora drammaticamente attuale.

La vicenda di Ilaria, le violenze subite e le persecuzioni, il suo percorso di rinascita, le sue denunce e riflessioni che sono andate molto oltre la sua sola vicenda personale donando lo sguardo e il cuore su tante, troppe, donne che cercano di sopravvivere all’oppressione criminale più antica della storia (dis)umana sono al centro di nostri articoli, sue riflessioni e diverse videointerviste.

Le vessazioni e le persecuzioni contro Ilaria, da noi ripetutamente denunciate, sono proseguite anche in questi ultimi mesi.

Continuano a cercare di renderle la vita impossibile e la sua quotidianità è segnata in maniera opprimente da una «piccola città» a cui i primi versi della canzone di Guccini calzerebbero a pennello. Quanto sta vivendo e subendo, soprattutto subendo, Ilaria Di Roberto, affidandosi ancora alla musica si potrebbe descrivere con alcuni versi di una canzone del gruppo romano Assalti Frontali

«nella città che puzza da morire
la gente che resiste qui rischia di impazzire
un po’ d’aria, voglio una boccata d’aria
un po’ d’aria, cerco una boccata d’aria
nella città che puzza da morire
la gente che resiste qui rischia di impazzire
un po’ d’aria, voglio una boccata d’aria
un po’ d’aria, prendo una boccata d’aria…»

Ilaria Di Roberto e la sua famiglia stanno cercando da mesi e mesi di andarsene. E che e che sia una donna sopravvissuta a subire, ad essere perseguitata fino a renderle la vita impossibile e costringerla ad andarsene dovrebbe far riflettere sul mondo patriarcale che ingabbia oggi come da millenni. Hanno provato a cercare casa a Napoli, una casa in affitto a basso prezzo in quanto non hanno grandi risorse economiche, e poi a Roma. Invano. Attualmente hanno lanciato appelli per cercare di trovarne a Latina e dintorni.

 

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