sabato 29 giugno 2019 - paolo

Tutti uniti per fare fuori il M5S

L'evidenza è tale che soltanto il tifo o la cecità impediscono di vedere quello che è sotto gli occhi di tutti, ovvero che l'interesse generale di partiti, media nazionali, confindustria, parti sociali, associazioni religiose e gruppi finanziari nazionali ed internazionali è chiara e precisa: fare fuori dalla gestione del potere il M5S.

Un partito-movimento percepito come un corpo estraneo, una anomalia del quadro politico non solo nazionale, un batterio che potrebbe infettare e quindi geneticamente modificare l'intera società italiana, con effetti ininmaginabili anche per l'Europa. Questo dunque lo scopo; per quanto concerne i mezzi si va dallo sputtanamento diretto di chi ha interessi specifici, prescindendo da quelli politici del tutto legittimi come opposizione, a quello più subdolo e solo apparentemente bonario ma non meno efficace messo in campo da Matteo Salvini e soci.

Non passa giorno, ora, minuto o secondo nell'arco della giornata che questi tapini, genericamente etichettati come emeriti "incompetenti", non vengano duramente strapazzati sui media nazionali, tutti ovviamente legati a poteri economico finanziari ben precisi, che vedono il M5S come il fumo negli occhi. Si va dallo stupidelli manipolati da Casaleggio (curioso l'oblio su Grillo) malati di democrazia liquida sul web ad offese ben più pesanti e dirette sui singoli, non escludendo neppure il premier Conte, anche se grillino in effetti non lo è. Insomma tutti, ma proprio tutti, non vedono l'ora di togliersi dai piedi questi rompiscatole che straparlano di riforma della giustizia, lotta ai privilegi e alla corruzione, sostegno alla povertà ecc.. . Perché va bene annunciare queste priorità, sulle quali a parole sono tutti daccordo, ma poi questi hanno anche la bislacca pretesa di metterle in pratica e allora calma e sangue freddo.

Insomma "Vade retro satana ". Sindacati uniti tra di loro come mai si era visto ed in perfetta sintonia con confindustria e consimili, opposizioni di diversa estrazione che si saldano in un unico abbraccio, baipassando anche gli ostacoli che, almeno in teoria, li dividevano da sempre e fondendosi perfino in amorosi sensi con i rimasugli di un Berlusconi che ha sostituito il termine "comunisti" con quello di " grillini ", per ripetere le stesse identiche cose che va dicendo oltre un trentennio. Talk show nazionali costruiti all'uopo e affidati a conduttori al di sotto di ogni sospetto per le loro storie personali di militanza politica, spesso donne, per mettere questi pierini nell'angolo e distruggerli; testate " giornalistiche ", se proprio vogliamo usare questo eufemismo, che sparano alzo zero e a unisono su tutto ciò che si configura come "grillino", che sia la Raggi piuttosto che Tolinelli o Di Maio l'importante è smerdare, smerdare , smerdare..., perché diciamoci la verità : questi non li vuole più nessuno, probabilmente nel profondo del loro cuore anche coloro che, per varie ragioni contingenti, li hanno votati.

In questa giostra universale della denigrazione, perfettamente organizzata, brilla di luce propria la tv pubblica, ovvero quella che nel corso della sua storia, per la verità in genere poco dignitosa, è sempre stata lo zerbino del potere e l'ancella della propaganda di stato, lottizzata e totalmente asservita al padrone di turno. Bene, per la prima volta assistiamo ad una incredibile novità, anche la RAI si è unita al coro generale di chi rema contro, tuttavia con una eccezione, ovvero mano leggera per la Lega, probabile imminente nuovo padrone unico e comunque congruo al sistema di potere tradizionale, ma colpire duro sul M5S, anche se è il maggior azionista di governo. Immaginate se poteva avvenire una cosa del genere quando governava la DC, la vecchia balena bianca, oppure i governi che si sono succeduti, compresi i Renzi o Gentiloni degli ultimi anni. Per la prima volta la RAI volta pagina , anche se tuttavia colpendo distonicamente in un'unica direzione.

E' un fatto che Matteo Salvini imperversa su tutti i tg e le trasmissioni di "approfondimento ", blandito come un divo e circondato di attenzioni come mai la Lega aveva ricevuto nella sua pur travagliata storia. Accolto da tutti, siano essi di destra, sinistra o centro, per poi porgli puntualmente la fatidica angosciosa domanda che sta a cuore di tutti : " quando è che la Lega stacca la corrente a questo governo ? "; che poi è il refren che ripete Lilli Gruber su La 7 nel disperato tentativo che qualcuno la rassicuri. A questa regola di amorosi sensi tra Salvini (Lega) e media nazionali tuttavia sfugge la vicenda della nave ONG porta migranti " Sea watch", battente bandiera olandese e con equipaggio tedesco. Qui la facceda si complica un pò perché quel Salvini "cacciagrillini " che mira al voto cattolico e con ostentazione e ad ogni pié sospinto spara baci al crocefisso e accorati appelli alla madonnina santa, è anche la prima firma del "decreto sicurezza bis", che impedisce al capitano della nave Carola Rackete di sbolognare il suo carico di disperati nel nostro paese.

E beh ! siamo all'invasione di campo e la cosa non piace soprattutto a chi sul voto cattolico e sul buonismo, magari un pò peloso, dell'accoglienza a prescindere ritiene di avere una sorta di esclusiva. Saputo che il capitano Carola aveva appena violato le leggi e le intimazioni a non entrare in acque nazionali italiane, i piddini si sono fiondati in massa a Lampedusa per organizzare un sitin dell'accoglienza agli immigrati organizzato dal loro referente locale Faraone. Parlamentari, uomini e donne delle istituzioni, che manifestano a favore di questi disgraziati, non naufraghi ma trasbordati, strumentalizzati da chi, a bordo di una nave straniera e condotta da personale straniero, viola apertamente e reiteratamente le leggi italiane. Perché loro e solo loro, anime belle di "sinistra" in salsa radical chic, hanno recepito quel grido di dolore che si leva dalla Sea watch.

Poi se questo paese finisce a tarallucci e vino chi se ne frega. 

 

 




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