In Trentino le prime fototrappole vennero installate alla fine degli anni Novanta per monitorare gli ultimi esemplari d’orso autoctono. Si trattava di alcune macchine fotografiche analogiche, collegate artigianalmente a dei sensori a infrarossi grazie alla maestria di Duccio Berzi, tecnico faunista e fototrappolatore. Dai primi anni Duemila, il Servizio Faunistico della Provincia Autonoma di Trento ha cominciato a usare le fototrappole con continuità per monitorare tutta la fauna selvatica locale. In questi stessi anni, si è formato anche un gruppo di volontari a supporto dei ricercatori. Dal 2015, grazie alla collaborazione tra PAT, MUSE e, più di recente, l’Università di Firenze, le fototrappole sono state standardizzate e ora vengono usate in modo sistematico per il monitoraggio.
Ogni fototrappola posizionata sul territorio è segnalata da un apposito cartello con i loghi istituzionali e i contatti del volontario a cui appartiene.
Video e fotografie presenti su Trentino Camera Trapping sono suddivise in tre gallery, in base alla specie. La prima si intitola Grandi Carnivori e comprende, tra gli altri, l’orso bruno, il lupo e la lince. La seconda è dedicata agli Ungulati (camosci, cervi, caprioli, mufloni e cinghiali). Nella terza trovano spazio tutte le altre specie presenti nella zona, dai mesocarnivori (per esempio volpi e faine) ai roditori e ai galliformi.
Citizen Science al MUSE
Il MUSE porta avanti diversi progetti di Citizien Scienze con l’obiettivo di coinvolgere i cittadini nella costruzione di un sapere scientifico comune. Tra questi: l’aggiornamento dell’Atlante degli Anfibi e Rettili del Trentino per poter valutare lo stato di conservazione di queste specie nel territorio; Rondini e Co. per monitorare la presenza di Rondini, Rondoni e Balestrucci in Trentino; il progetto Terra Aria Acqua per promuovere un’agricoltura più attenta alla biodiversità e sensibilizzare i cittadini sulle diverse specie che popolano i paesaggi rurali nei dintorni di Trento.
Inoltre il MUSE ha creato un gruppo Facebook chiamato Citizen science MUSE dove si può richiedere l’aiuto degli esperti del museo per riconoscere piante, animali, minerali, rocce, fossili e costellazioni.