lunedì 10 giugno - Alberto SIGONA

Tracy Fanara: “Siamo ancora in tempo per salvare il Pianeta”

Scienziata nota a livello internazionale, la dottoressa Fanara ha fatto del suo amore per la natura una ragione di vita. Ed i suoi studi e le sue invenzioni per preservare l'ambiente che ci circonda sono qui a testimoniarlo.

Salve dottoressa Fanara, la ringraziamo vivamente per aver accettato l'intervista. Siamo davvero entusiasti ed onorati! Per iniziare le chiedo: come è nata la sua passione per la natura?

Fin da piccola amavo gli animali. Dopo la pioggia mi recavo presso i binari abbandonati del treno, dietro casa mia, per catturare i girini. Rimanevo stupita che queste creature potessero trovare vita in una pozza d'acqua temporanea ed ero ossessionata dal guardare come poi diventassero delle rane. Perciò un giorno raccolsi alcuni girini e li misi all'interno di un certo numero di tazze blu, che posi sul mio comò, accanto al mio letto. Mia madre non amava che io portassi spesso animali in casa, però me lo lasciava fare comunque. Una notte mentre stavo dormendo, lei venne nella mia stanza buia per pulire, e sbadatamente bevve un bicchiere d'acqua che si trovava sul mio comò. Quindi poco dopo si rese conto di aver bevuto l'acqua in cui c'erano i miei girini ed iniziò a urlare. Dopo quell'episodio mia madre cominciò a stare male e ad andare spesso dal dottore, e io mi sentivo in colpa perché pensavo che fosse dovuto ai miei girini. Purtroppo la verità era diversa e peggiore. Poi un giorno una mia insegnante mi raccontò una storia. Prima che io nascessi, esisteva un canale abbandonato che un'azienda chimica utilizzò per decenni come discarica di rifiuti pericolosi, situata nelle vicinanze dove vivevo. Una volta stracolmo di rifiuti, lo ricoprirono di terra e lo vendettero alla nostra contea per un dollaro. Le sostanze chimiche tossiche viaggiavano attraverso il suolo e le falde acquifere. Intanto nella popolazione si verificavano strane malattie, difetti congeniti... ma la contea diceva alla gente che andava tutto bene. Sentire questo racconto accese un fuoco dentro di me. Da quel momento il mio amore per gli animali si è trasformato in una passione più grande, indirizzata alla tutela dell'ambiente. Il disastro ambientale di Love Canal (https://it.wikipedia.org/wiki/Love_Canal) ha avviato il programma “Superfund” della US Environmental Protection Agency (volto a ripulire i siti di rifiuti pericolosi) e ciò mi ha fatto comprendere la gravità di quanto immaginato. Ciò che immettiamo nell’ambiente ha un impatto sulla fauna selvatica e sull’acqua, sempre e comunque ritorna a influenzare la nostra salute, anche a distanza di molti anni. Nessuna somma di denaro, nessun risarcimento, nessuna condanna può risolvere il problema una volta che è stato provocato. La diagnosi di cancro di mia madre potrebbe essere collegata al disastro ambientale.

Sua madre è sopravvissuta?

Sì. Ma in proposito devo dire che in questi anni molti miei amici si sono ammalati di cancro e per lo lo stesso male ho perso diversi compagni del mio liceo in giovane età. Dove sono cresciuta ci sono molti rischi ambientali, Buffalo (New York) faceva parte del progetto Manhattan e c'erano molte industrie, quindi non tutti i casi di tumore sono collegati al Love Canal, e forse nessuno di essi. Con il cancro causato dalla devastazione ambientale è molto difficile collegare una causa a un effetto perché ci sono così tanti fattori che giocano un ruolo in questa malattia.

Attualmente lei di cosa si occupa principalmente?

Attualmente sto lavorando per l'Agenzia Nazionale Oceanica e Atmosferica degli Stati Uniti (NOAA) in qualità di ingegnere ambientale marino, responsabile dei progetti costieri e oceanici, studiando soluzioni che possano prevenire certe conseguenze nocive dell'attività umana sull'ambiente, ricercando gli effetti delle sostanze chimiche marine e di acqua dolce sulla salute pubblica [la dott.ssa Fanara è esperta in progettazione idrologica e idraulica, e sull'analisi della qualità dell'acqua, ndr]. Tempo fa io ero la responsabile del programma ambientale “Salute” presso il laboratorio “Mote Marine Laboratory di Sarasota”, che ricercava una microalga tossica, che dava origine a quella comunemente chiamata “Marea Rossa della Florida”. Le fioriture iniziano al largo, sul fondo dell'oceano, e possono rilasciare una sostanza tossica che provoca la morte della fauna selvatica, ma la tossina può anche aerosolizzarsi. Otteniamo una fioritura ogni anno, esse sono normalmente irregolari e colpiscono un'area per alcune settimane alla volta. Queste fioriture possono essere esacerbate (o intensificate) vicino alla costa con sostanze nutritive naturali e con l'attività umana (materiale biogenico come foglie, straripamenti di acque reflue, fertilizzanti, ecc...). Fra il 2017 ed il 2018, l’uragano Irma ed El Niño, con le loro piogge torrenziali, molto probabilmente alimentarono la fioritura esistente della marea rossa. Per un lungo periodo ci furono animali selvatici morti in massa, aerosol tossici che viaggiavano per almeno 20 miglia nell’entroterra. Ciò provocò il crollo dell'economia (il benessere economico dello Stato, infatti, è strettamente correlato al turismo ed alle attività ricreative acquatiche). La Florida perciò dichiarò lo “stato di emergenza”. Quasi certamente le fioriture sono state influenzate dagli uragani, dalle correnti, forse persino dalla polvere del Sahara, che arriva dall'Africa nel Golfo del Messico... Di sicuro non ci sono problemi locali. Tutto è collegato. È stato per via di questo fenomeno che ho colto al volo l'opportunità di lavorare con NOAA, in modo da poter prevedere meglio le minacce per la natura. Ed innescare un cambiamento comportamentale verso stili di vita più sostenibili. Alla NOAA lavoro su tanti progetti, spaziando dal fondo dell’oceano alle mareggiate, compresi progetti per sistemi biologici, studiando vari incidenti come fuoriuscite di petrolio e altre minacce pericolose.

Lei durante la sua carriera si è messa in luce per numerosi studi, ricerche ed innovazioni, ottenendo anche numerosi riconoscimenti. Ce ne vuole parlare?

Ho iniziato a vincere concorsi per invenzioni sin da giovane grazie alla realizzazione di una mangiatoia automatica per cani e una fioriera autoirrigante. Ovviamente progettare un sistema acquaponico per i viaggi spaziali con la NASA è stato entusiasmante, ma ci sono due mie idee innovative di cui vorrei parlarti.

Prego...

Prima di laurearmi in ingegneria ambientale avevo fatto domanda per oltre 100 posti di lavoro e ho accettato il primo lavoro che ho ottenuto, che era nello sviluppo del territorio. Sin da subito mi sono resa conto che stavamo affrontando ogni progetto allo stesso modo, concentrandoci sulla quantità dell'acqua e non sulla qualità dell'acqua. Gestivamo male il territorio, causando scarsa qualità dell’acqua, inondazioni, erosioni, fioritura di alghe, doline, elevata conta di batteri che costringevano le autorità a chiudere le spiagge, ecc... e così ho intuito un modo migliore che avrebbe fatto risparmiare tempo e denaro ai costruttori del territorio con lo sviluppo a basso impatto (LID), un approccio di progettazione sostenibile che promuove l'infiltrazione consentendo il trattamento dell'acqua alla fonte, ricaricando le falde acquifere e rallentando il flusso dell'acqua. Gli sviluppatori non volevano avere niente a che fare con ciò, volevano costruire rispettando le normative minime perché presumevano che fosse il modo più rapido ed economico. Quindi sono tornata a scuola per dimostrare che esisteva un modo migliore. Ho lavorato con un team (sotto un postdoc italiano) per sviluppare e testare media filtranti rivestiti di ossido di alluminio per rimuovere gli inquinanti dall'acqua piovana e ho dimostrato che funzionava dopo aver inseguito e "catturato" 20 tempeste. Ho quindi utilizzato quelle informazioni e le capacità di modellazione che ho acquisito come ingegnere e ho sviluppato il mio progetto di ricerca di dottorato quasi senza supervisione. Attraverso la modellazione integrata e la ricerca sul campo, ho dimostrato la mia teoria secondo cui avrei potuto far risparmiare tempo e denaro agli sviluppatori con LID e ho anche dimostrato che l'idrologia del sottosuolo può essere ripristinata al 90% delle condizioni pre-sviluppo e ho determinato il progetto più efficace a seconda del suolo, geologia, falda freatica e altri fattori.

E siamo alla seconda idea...

Come accennavo poc'anzi, anni fa mi ero unita al “Mote Marine Lab” per condurre un programma di ricerca incentrato su una fioritura di alghe tossiche, endemica del Golfo del Messico, comunemente chiamata “Marea rossa della Florida”. Queste fioriture rilasciano una tossina che provoca la morte di massa della fauna selvatica e minaccia la salute pubblica, la qualità della vita e l’economia costiera. Io facevo parte di una squadra incaricata di costruire un microscopio cellulare che gli “scienziati cittadini” (volontari) potessero utilizzare per aiutarci a monitorare la marea rossa in Florida. I volontari prendono un campione d'acqua, lo mettono sotto un microscopio, caricano un video di 30 secondi in un'app che ha un algoritmo che utilizza la tecnologia di "rilevamento dei volti" per calcolare la concentrazione della marea rossa in base alla sua forma, dimensione e movimenti. Sono orgogliosa di aver fatto parte di quella squadra, ma ciò di cui sono più orgogliosa è qualcosa che a prima vista, specie ai profani, sembra un po' noioso: ho progettato e costruito un concentratore di cellule... Lasciatemi spiegare: avevamo bisogno di un modo per rilevare basse concentrazioni di marea rossa. Con solo poche gocce di un campione da 100 ml su un vetrino, era improbabile vedere basse concentrazioni di marea rossa al microscopio. Avevamo bisogno di un modo per concentrare il campione. C'erano molti dubbi da parte del team che ciò fosse possibile mantenendo in vita le cellule fragili, dubitavano che potessi farlo. Alloggiavo in una stanza d'albergo e utilizzai un nuovo software di progettazione, un porta lenti a contatto, una siringa, un filtro, degli elastici e un vetrino a depressione, e riuscii a realizzare il primo prototipo. L'ho inviai alla NOAA per i test e i risultati furono incredibili: recupero del 93-96% delle cellule nel campione concentrato.

La marea rossa è tossica anche per l'uomo. Ma quali danni provoca esattamente alla salute umana?

Ottima domanda. Gli esseri umani possono ammalarsi gravemente se mangiano molluschi che sono stati contaminati dalla tossina, ma siccome questa tossina può aerosolizzarsi, il che significa che si attacca alle particelle di sale marino nell'aria, può influenzare anche la respirazione delle persone. Per alcuni individui potrebbero verificarsi tosse, starnuti o prurito agli occhi, ma chi soffre di asma o di qualsiasi altra malattia respiratoria, può avere conseguenze molto gravi. Nel 2018, quando la fioritura è stata estremamente intensa, sono stati segnalati molti disturbi di salute diversi, tra cui intestinali, e poi mal di testa e gravi irritazioni respiratorie anche in individui sani, e un aumento dei ricoveri ospedalieri.

Tra le tante scoperte che ha fatto, qual è stata quella che l'ha stupita più delle altre?

Ho imparato molto nel corso della mia carriera: sulla scienza e sulla fauna selvatica, ma anche sulle persone. Ho visto il potere che hanno le persone: migliorare e peggiorare le cose. Ho lavorato a un progetto con l'USGS esaminando la contaminazione da piombo negli uccelli, negli insetti e nel suolo delle basi militari. Dovremmo montare delle reti per catturare gli uccellini e prelevare campioni di sangue senza far loro del male. Abbiamo testato le basi militari che non erano state bonificate per rimuovere i contaminanti e i siti bonificati. Abbiamo appreso che in effetti abbiamo un impatto sull’ambiente e sulla fauna selvatica in questi luoghi, ma ho anche appreso che le basi militari che sono state risanate si sono rivelate efficaci: le attività passate non avevano più alcun impatto sulla fauna selvatica in questi luoghi. È stato emozionante vedere che gli sforzi per ripristinare queste aree stavano funzionando. Ho anche studiato gli effetti degli insetticidi sulle farfalle monarca. Queste sostanze chimiche sono state create per proteggere le colture alimentari e lo fanno bene, tuttavia, la mia ricerca ha dimostrato che queste sostanze chimiche potrebbero avere un impatto sulla crescita delle farfalle monarca.

Forse però la più grande scoperta per me è stata vedere il potere delle persone. Purtroppo ho visto che il potere viene utilizzato dagli avidi sviluppatori di terreni che abbattono alberi protetti e rimuovono specie protette di notte, in modo che possano costruire sull'area interessata; o aziende che lottano per una fornitura idrica in modo da poter produrre più prodotti per guadagnare denaro con i sussidi, mettendo in pericolo i residenti della comunità.

Ma più spesso ho visto persone unirsi per apportare grandi cambiamenti positivi, come un gruppo di capitani di pesca in Florida (chiamati Captains for Clean Water) che hanno ispirato il pubblico e i politici a proteggere e ripristinare uno dei luoghi più ricchi di biodiversità del pianeta, chiamate Everglades della Florida (che è stata afflitta da idrologia alterata e scarsa qualità dell'acqua, insieme all'innalzamento del mare e alle specie invasive); o cittadini che offrono volontariamente il loro tempo per aiutare gli scienziati a monitorare tutto, dalle alghe dannose, alla qualità dell'acqua, agli impatti sulla fauna selvatica, ecc.; o i volontari che collaborano con Inspector Planet alla pulizia delle spiagge per rendere il mondo un posto più pulito.

Lei ovviamente ha viaggiato tantissimo. A suo parere qual è la Nazione più virtuosa nel rapporto con la natura?

Il luogo più in armonia con la natura in cui ho vissuto è stata l'Islanda. Il 99% della loro energia proviene da energie rinnovabili, e, poiché l'ambiente è così importante per la loro vita e il loro sostentamento, mi sembra che siano molto protettivi nei confronti della bellezza e dello stato naturale della loro isola

Qual è il mistero che vorrebbe conoscere ad ogni costo?

Normalmente quando mi viene chiesto quale penso sia la scoperta più urgente, rispondo inventare un nuovo modo di trattamento dell'acqua: un processo di desalinizzazione a basso costo, a basso impatto e a basso consumo energetico. Ma quando dici "mistero", beh, sarà sempre il mistero su cui sto lavorando in questo momento, e proprio ora, è in corso un misterioso evento di mortalità di una specie in grave pericolo di estinzione nelle Florida Keys. Si tratta del pesce sega: circa il 10% della popolazione totale è già morta dal novembre 2023. L'ipotesi principale è una microalga bentonica e tossica, ma le indagini sono ancora in corso. Ma se penso a qualche altro mistero in generale, la prima cosa che mi viene in mente è capire come utilizzare la teoria della relatività di Einstein e il “continuum spazio-temporale”, per i viaggi spaziali, che richiederebbero anche una scoperta nella produzione di energia. Trovare un modo per creare energia praticamente dal “nulla” risolverebbe i problemi sulla terra e nello spazio.

Il nostro Pianeta non sta vivendo un periodo storico positivo. Siamo ancora in tempo per invertire la tendenza o è già troppo tardi?

Non è assolutamente troppo tardi. C’è così tanto che possiamo fare per cambiare il corso attuale. Guardate quanto abbiamo realizzato finora: uno degli esempi recenti è come, dopo aver commesso alcuni errori con l’uso dell’aerosol, le persone di tutto il mondo si sono unite e lo strato di ozono è sulla buona strada per ripristinarsi entro il 2040 (l'Antartico però impiegherà fino al 2066) grazie all'eliminazione globale delle sostanze chimiche che riducono lo strato di ozono. Il nostro mondo sta migliorando in molti modi: le protezioni sugli animali funzionano, sono in atto cambiamenti per aria e acqua più pulite, le persone in tutto il mondo sono preoccupate per i rifiuti di plastica, e l’elenco potrebbe continuare. C’è ancora molto lavoro da fare, ma tutto ciò che abbiamo realizzato mi fa sperare che possiamo fare molto di più. Siamo capaci di cambiare ed abbiamo dimostrato di essere capaci e adattabili.

Come immagina la Terra fra 50 anni?

Tra 50 anni penso che la plastica monouso sarà una cosa del passato. Penso che l’acqua potabile pulita sarà riconosciuta da tutti come la nostra risorsa più preziosa e la percentuale di ingegneri ambientali nella forza lavoro aumenterà sostanzialmente. Penso che le nostre previsioni meteorologiche saranno più accurate e i progressi tecnologici ci forniranno maggiori informazioni sui nostri impatti e sui modi per ripristinare ciò che è andato perduto. Ma dobbiamo apportare dei cambiamenti. La storia tende a ripetersi, finché non si impara una lezione. Se non cambiamo le nostre azioni, continueremo a spingere l’umanità verso una crisi dopo l’altra, prendendo decisioni politiche che a breve termine continueranno a mostrare un guadagno economico, mentre a lungo termine causeranno maggiori perdite finanziarie e minacce alla salute umana. Non possiamo continuare a mettere “cerotti sui fori dei proiettili”, curando i sintomi e lasciando crescere i problemi, sperando che il prossimo progresso tecnologico offra una soluzione rapida e che qualcun altro risolva i nostri problemi. C'è il rischio che il cibo diventi più difficile da coltivare sulla terra, che l’acqua sarà più difficile da depurare e che il tentativo del nostro pianeta di ritrovare l’equilibrio si traduca in disastri ambientali e malattie. Ma penso che fermeremo il ciclo, credo che saremo più proattivi invece che reattivi e credo che vedremo generazioni di crescente empatia, crescente realizzazione della connettività globale e crescente senso di responsabilità personale.

Quali sono i suoi programmi lavorativi ed i suoi obiettivi professionali per il 2024?

Nell'ultimo anno mi sono concentrata sul mio lavoro alla NOAA e mi sono dedicata tantissimo sulla divulgazione scientifica e sull'Inspector Planet. Fortunatamente, ho un team fantastico che mi ha aiutato a mantenere le storie scientifiche sulla mia pagina Facebook di scienziata, e l'anno scorso ho filmato due spettacoli tv che andranno in onda quest'anno, incluso un'altra stagione di Weird Earth, che va in onda in Italia sotto altro nome sulla rete Focus [nel preserale, ndr]. Nel 2024 spero di avviare un podcast incentrato sui misteri della terra, di pubblicare un altro numero del fumetto che produco con la mia amica Tamara, chiamato "Seekers of Science" (seekersofscience.com), e spero di ultimare un libro per aiutare i difensori dell'ambiente a essere più efficaci. Quando ho fondato "Inspector Planet", sognavo di avere una squadra di laboratori mobili organizzati per sforzi di risposta ambientale rapida con "scienziati cittadini", scienziati e altri gruppi scientifici; quest'anno voglio muovere i primi passi per rendere tutto questo una realtà. Spero anche di aiutare a migliorare le previsioni sugli uragani.

Per chi non lo sapesse, che tipo di programma Tv è Weird Earth?

Weird Earth mostra strani fenomeni terrestri ripresi da satellite e trascina lo spettatore in un viaggio tra scienza e storia, con esperti multidisciplinari che aiutano a formulare l'ipotesi più probabile. In proposito vi svelo che sto lavorando per creare sistemi per la previsione accurata degli eventi “localizzati” (eventi geografici, chimici, ecc...). Sebbene sia un obiettivo che non posso assolutamente raggiungere neanche lontanamente da sola, credo fermamente che la comunità scientifica possa aiutarmi a renderlo realtà.

E fra questi esperti c'è una famosa scienziata di nome Tracy Fanara... Ma so che lei è presente anche in altri programmi televisivi...

Essere co-conduttrice di Shark Week e dedicare il mio tempo con Mythbusters su Discovery Channel sono stati sogni diventati realtà…. Sogni irrealizzabili per un ingegnere ambientale. Non è facile far parte di uno spettacolo tv che copre eventi ambientali che ispirano le persone e suscitano curiosità nel pubblico. Tutti mi dicevano che “l’ambiente non è abbastanza visivo”, “non funzionerà mai”, “la gente non vorrà guardarlo”. L'anno scorso ho condotto una trasmissione tv su Shark Week che esaminava gli impatti chimici umani sugli squali e ne avrò un altro presto in onda su HBO. Condivido questo per dire che chiunque è capace di realizzare qualsiasi sogno, anche se, come nel mio caso, è solo un hobby a cui dedichi solo 5 giorni all'anno.

Grazie mille dottoressa Fanara, colloquiare con lei è stato un vero piacere. E soprattutto è stato molto istruttivo. Non si finisce mai d'imparare. Le siamo molto grati che nonostante i suoi numerosi impegni sia riuscita a trovare parte del suo tempo prezioso da dedicarci. E le siamo riconoscenti per tutta la sua dedizione per l'ambiente, che le fa sicuramente onore. Tanti complimenti per la sua attività!

 

 

 

 

 

 

 




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