mercoledì 10 febbraio 2016 - Angelo Cerciello

The social network parla di una mente particolarmente brillante

The social network è un film di David Fincher, film che parla della nascita del popolare social network Facebook. Il film ha come sceneggiatore Aaron Sorkin il quale ha vinto, per il film in questione, l’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale. Inoltre, il film ha vinto il premio Oscar per la Miglior colonna sonora.

The social network: la trama

Mark Zuckerberg è uno studente dell’università di Harvard ed è un programmatore oltremodo brillante ed intelligente. Mark insieme all’amico Eduardo Saverin fonda il sito Thefacebook che poi diventerà il famoso social network che tutti ormai conoscono. Mark costruisce tale sito basandosi su un’idea di due suoi compagni universitari che, per questo, gli faranno causa. Il sito decolla e sempre più persone si iscrivono ad esso. Come dice Mark in una scena del film, tale sito si propone di riprodurre nella realtà virtuale la vita sociale della realtà vera e propria.

Più avanti nel film Zuckerberg e Saverin riescono ad incontrare Sean Parker, ossia il cofondatore di Napster, il quale si dimostra subito entusiasta riguardo a Facebook e suggerisce di eliminare “The” e chiamare il sito semplicemente “Facebook“, intuizione geniale che viene subito presa in considerazione da Mark.

Sean Parker riesce ad assicurarsi cospicui finanziamenti per Facebook il quale diventa un’impresa con degli uffici e delle persone al lavoro per essa. Saverin in tutto questo firma un contratto che lo vede proprietario di circa un terzo di Facebook. Successivamente ci sono altri investimenti da parte di altri investitori e la quota di Saverin viene, a sua insaputa, ridotta a circa lo 0,3% mentre le quote di Zuckerberg e Parker rimangono praticamente intatte. Anche Saverin, allora, fa causa all’amico Mark.

The social network, allora, mostra entrambe le cause mentre il fenomeno Facebook nasce, cresce a dismisura e rende Mark una delle persone più ricche del pianeta Terra. Il film in questione mostra che Mark, ma anche Sean, sono delle persone fuori dal comune, persone estremamente intelligenti ed acute che lasciano il segno. Il film, comunque, è incentrato sulla figura di Mark, impersonato da un ottimo Jesse Eisenberg.

The social network parla di una mente particolarmente brillante

Mark è un nerd, un disadattato sociale, un misantropo e il suo mestiere da programmatore accentua ancora più tutto ciò. Mark è una persona geniale che crea, da un giorno all’altro, “l’idea del secolo”, come viene anche definita nel film.

The social network mostra che il sesso è importantissimo nei rapporti umani, ha una rilevanza preponderante, essenziale. Inoltre nel film si parla di ambizione, si parla di arrivismo sociale, si parla di successo. Il film mostra qualcosa di tipicamente postmoderno e contemporaneo: la compenetrazione tra vita reale e realtà virtuale. Non c’è più divisione tra le due, non c’è più una linea di demarcazione netta.

La colonna sonora poi è ipnotica e stupenda e accompagna le scene del film in modo travolgente ed efficace. La sceneggiatura è sublime e l’unico neo del film è forse l’essersi dilungati un po troppo a mostrare le due cause. Infatti, il film punta tutta la sua forza sul personaggio di Mark, personaggio in preda di undelirio di onnipotenza. E il delirio di onnipotenza è un’altra cosa tipicamente postmoderna e contemporanea.

La mente vulcanica di Mark è davvero difficile da contenere. Bellissima una scena nel film nella quale uno studente universitario chiede a Mark di una ragazza. Tale studente vuole sapere se tale ragazza è impegnata o single e Mark gli risponde che nessuno va in giro con un cartello dove dice se è impegnato o no. A questo punto Mark corre nella sua stanza al campus per apportare una modifica a Thefacebook, ossia le persone indicheranno nel loro profilo se sono single o impegnate!?!

The social network e il delirio di onnipotenza

Quindi, non c’è dubbio, The social network parla di una mente particolarmente brillante che ha cambiato il mondo con la sua invenzione. The social networkinfatti parla di una visione, parla di un momento di estasi dell’intelletto umano e lo fa sia con le immagini in movimento che con la musica. Tale visione e tale momento di estasi non è per persone comuni: tale condizione mentale è paragonabile ad entrare in una dimensione alquanto impalpabile e soffusa.

Il film in questione parla anche dell’ansia della creazione come parla anche della diffusione energica e oltremodo dinamica di un fenomeno sociale. Tale film parla anche dell’esibizionismo spesso presente sul web, esibizionismo che i social network come Facebook alimentano a dismisura contribuendo a “sfamare” il delirio di onnipotenza di cui tanti individui sono affetti nella società contemporanea. Delirio di onnipotenza propagandato dalla società dell’immagine che propone, tra l’altro, dei supereroi con super-poteri incredibili, supereroi ai quali vorremmo, forse, somigliare.




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