martedì 5 novembre 2019 - Kocis

Tassa sulla plastica: giusto per verità fate a casa la prova bottiglia

L’Italia, si sa, è patria delle sceneggiate. Tecnicamente dicono che sia patrimonio di Napoli, operativamente è ampiamente messa in opera su tutto il territorio nazionale.

Da diversi anni la pratica della politica, purtroppo, è diventata terreno dominante nell’uso della sceneggiata. Chi più chi meno, a destra e a manca, e nelle vie mediane o virtuali, si esercita con passione questa difficile arte. 

E’ prevalso il concetto del “volere tutto senza rinunciare a nulla”. Quindi, se ne sentono di cotte e di crude. In particolare in questi giorni la sceneggiata è uscita fuori forte, riguardo la cosiddetta nuova tassa sulla plastica. A peso: 1 euro per ogni chilogrammo di “imballaggi di plastica immessi al consumatore”.

Non sia mai! Urlano quelli della destra. Rovina! Affermano alcuni pezzi della compagine governativa. Devastante! Dichiarano i produttori dei cosiddetti imballaggi.

Poi, a sentire gran parte degli strumenti informativi, a parte i giri di linguaggio che poco lasciano intendere agli “utenti” di notizie, sembra, a primo acchito, che una grande disgrazia sia in procinto di cadere sul popolo italiano. Circolano le cifre e gli aumenti consistenti più vari.

Si comprende dalle dichiarazioni degli esponenti governativi più “illuminati” che la tassa nasce per introiettare nuove linfe nel bilancio statale, inoltre per dare una piccola risposta all’enorme mancanza finanziaria dovuta alla gigantesca e strutturale evasione fiscale che caratterizza molti italiani, conseguentemente determinando un grande buco nelle borse dello Stato, e per iniziare ad applicare una risposta concreta all’invasione della plastica, sensibilizzando cittadini e produttori sull'assoluta necessità a ridimensionare l’immissione all’esterno di prodotti di tale fattura, per incentivare prodotti alternativi (vetro…). A questo riguardo ci vorrebbero adeguate e coordinate politiche di indirizzo.

 

E’ questo, altresì, un bagaglio storico di tutte le coscienze che vogliono salvaguardare il patrimonio ambientale e la salute. Tornato fortemente in auge in questa ultima fase, dove si sente forte odore di bruciato per la nostra Gaia Terra e per i suoi abitanti. Speriamo che i governanti tutti, italici e planetari se la cavino, salvandoci dal disastro incombente.

Tra l’altro, questo indirizzo complessivo, con la tassazione sull’uso delle plastica, è già in atto in diversi paesi europei e su questa strada si muove la Comunità Europea.

 

Eppure, la drammaticità della questione è ben nota! Siamo sommersi dai variegati e numerosissimi prodotti in plastica, in terra e in acqua: mare, fiumi…..con ingresso negli acquedotti. Le micro plastiche imperversano, come vere e proprie isole artificiali sul piano globale, e specie nella pancia dei pesci che poi si portano a tavola, per essere introiettati da noi Umani. Che goduria per la nostra salute!

 

Quindi, per questa “allegra comitiva” il concetto del Bene Comune è assolutamente inesistente. La questione dell’inquinamento riguarda sempre i fantomatici Altri…….che non si trovano mai.

 

In Italia ogni anno in Italia, ad uso dei “consumatori”, vengono immessi 2,3 milioni di tonnellate di imballaggi di plastica per l’acqua in bottiglia. Il prodotto venduto in tale contenitore più in uso ( complessivamente le variegate plastiche utilizzate per gli usi dei “consumatori” sono 3,11 mil. di tonnellate.

 

Al dunque, per capire, bisogna fare la prova bottiglia, utilizzando gli elementari strumenti domestici.

 

- Prendere una bilancia ( possibilmente digitale), pesare una bottiglia vuota di acqua comprata nel negozio.

- Quella a mia disposizione: 1,5 litri, pesa 31 grammi.

- Facendo alcuni conti semplici, utilizzando i due parametri necessari: aumento previsto della plastica 1 euro a chilogrammo, e peso della bottiglia, esce fuori che per ogni bottiglia l’aumento derivante sarebbe di 0,03 centesimi ( arrotondato).

- Quindi, sul presupposto delle proprie necessità, prevedere la quantità complessiva annuo di consumo.

- Per esempio per un utilizzo di 400 bottiglie, pari a 600 litri, la benefica tassa inciderebbe per 12 euro/anno ( diconsi un euro/mese).

Tanto vale il tema del contendere, poi, si sa, gli speculatori, dietro le quinte, sono sempre in agguato, con il vizietto di colpire i normali cittadini, quelli che per reddito sono di basso lignaggio.

 

E’ questa la catastrofe decantata!

 

domenico stimolo

 

 

 




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