martedì 27 gennaio 2015 - Giorgio Zintu

Tarquinia. Nuovo episodio della sfida tra la Farnesiana, il Sindaco e la SAT. Ora i cittadini si incatenano per protesta

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Tarquinia La Farnesiana - Protesta in corso

Tarquinia La Farnesiana - Si è conclusa ieri, 26 gennaio, la protesta di due giorni da parte del Comitato per la mobilità di Tarquinia che periodicamente, e con una buona dose di perseveranza, chiede tempi certi sulla realizzazione di un nuovo Ponte sul Mignone e sulla viabilità locale alternativa, che lo stato di avanzamento dei lavori dell’Autostrada tirrenica nel lotto 6A, ad opera della SAT, rende sempre più indispensabile per cittadini, agricoltori e allevatori privati della Statale Aurelia.

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La comunicazione del Ministero delle Infrastrutture alla SAT

Venerdì scorso, il sindaco di Tarquinia, Mauro Mazzolaaveva assicurato alla stampa: “Taglieremo a stretto giro di posta il traguardo che ci eravamo prefissati: ricucire la viabilità alternativa anche per la Farnesiana, prima dell'apertura dell'autostrada”. Probabilmente l’intenzione era quella di depotenziare gli effetti della nuova iniziativa annunciata dai residenti della Farnesiana, di Pantano, Pian Boaro, Pian degli Organi e Monte Riccio che avevano sottolineato come i chilometri per raggiungere Tarquinia, in alcuni casi raddoppieranno come i tempi di percorrenza, mancando sia le complanari continue in tutto il lotto 6A che il ponte sul Mignone. Secondo gli organizzatori della protesta sarebbe stata una buona idea quella di realizzare prima queste opere e successivamente o parallelamente lavorare per l’autostrada. 

Il sindaco di Tarquinia nelle sue uscite pubbliche ha spesso vantato colloqui risolutivi ad alto livello con un ministro importante oppure con il presidente Zingaretti o la SAT. Di fatti però se ne sono visti pochi sino a venerdì scorso, quando finalmente ha dichiarato: “grazie a un nostro concittadino, che ha collaborato con l'Amministrazione, abbiamo instaurato un canale diretto con il capo della struttura tecnica del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha fatto proprie le mie richieste di anticipare i tempi”. 

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La strada alternativa, troppo stretta per due autoveicoli

Alla Farnesiana parecchi si sono chiesti come mai il sindaco si fosse rivolto a un “concittadino” dalle conoscenze giuste per ottenere un’opera, come il ponte sul Mignone, che non avrebbe necessitato di particolari spinte e anzi veniva dato per fatto. In particolare non era convincente che non fosse stato diffuso alcun documento con gli impegni sottoscritti da SAT o Ministero delle Infrastrutture. Così, dopo aver trascorso la domenica sferzati da un vento gelido, i manifestanti hanno chiesto di vedere le carte, tempestando di richieste Prefettura, Comune e ufficio stampa SAT per sapere cosa ci fosse di vero in quanto promesso dal sindaco ma la società non ha ritenuto di fornire alcuna documentazione, neanche agli addetti ai lavori.

Per rendere più pressante la richiesta di “vedere” nero su bianco un impegno o una data precisa, quattro componenti del Comitato per la mobilità, Marzia Marzoli, Virginia Borgi, Marco Tosoni e Nicola Buonaiuto hanno deciso di incatenarsi all’incrocio tra l’Aurelia e la strada della Melledra.

Dal Comune, nel primo pomeriggio, è stata recapitata ai manifestanti la famosa carta di cui il Sindaco aveva parlato, firmata da Ercole Incalza, il potente Capo della Struttura Tecnica del Ministero delle Infrastrutture, che Il Fatto quotidiano ha definito come “l’uomo più potente del ministero nonostante al Governo non ci sia più Berlusconi ma Renzi”.

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Il presidio del Comitato per la mobilità

Leggendo però la nota, protocollata il 17 gennaio scorso dal Comune di Tarquinia, sono svanite molte speranze, perché si scopre che Incalza chiede a SAT di “fornire una dettagliata relazione in merito al seguente intervento sì da individuare congiuntamente eventuali procedure autorizzative e le relative coperture economiche:... inclusa la realizzazione di un nuovo ponte sul Mignone“.

A parere del comitato, si tratta di valutazioni soprattutto finanziarie sulla fattibilità di un’opera che non è considerata prioritaria rispetto ai lavori autostradali in una prospettiva diversa da quella illustrata dal sindaco, sicuro di “anticipare i tempi”. Inevitabile chiedersi quali possano essere i tempi, se il lotto 6 A può essere completato ai primi del 2016.

Intanto i caotici lavori autostradali stanno per chiudere l’accesso prioritario su un’Aurelia dimezzata per consentire il completamento di una corsia dell’autostrada. Agli abitanti della Farnesiana, per andare a Tarquinia, rimarrà una strada percorsa da mezzi pubblici e privati, una sola carreggiata, troppo stretta per far passare due automobili contemporaneamente nei due sensi di marcia e la non remota possibilità di un incontro tra un trattore e un furgone. E’ anche per questi motivi che il Comitato per la mobilità, che ha presentato ricorso al Consiglio di Stato su vari aspetti del progetto SAT, ha diffidato la SAT dal chiudere l’accesso sull’Aurelia

I lavori della SAT stanno suscitando anche l’attenzione dell’Amministrazione comunale di Civitavecchia e il Sindaco Antonio Cozzolino è intenzionato a convocare i tecnici della società autostradale per valutare quali problemi potranno crearsi sulla viabilità comunale nel momento in cui l’ormai ex statale Aurelia gratuita fosse soggetta al pagamento di un pedaggio.




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