sabato 24 marzo 2012 - Professional Consumer

Suvvia Famiglie, ce la faremo...

Dai resoconti ufficiali degli organismi internazionali risulta che le famiglie italiane sono sempre più indebitate.

Tra prestiti e mutui il ricorso a banche e finanziarie sfiora la soglia dei 300 miliardi. Di questo monte, 51 miliardi sono l'intero appannaggio del Credito al Consumo, con una crescita dell'11,2% annuo.

Insomma, cifre alla mano, stiamo facendo un buon lavoro, consumiamo a rotta di collo.

Si può fare di più?

Se consumo di più, mi indebito di più ma produco più ricchezza (solo il business del Credito al Consumo fornisce agli USA un +0,7% del PIL).

Svolgo egregiamente il mio mestiere. Non risparmio però.

Arriva l'OCSE, mi bacchetta: nel rapporto dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico si invitano i lavoratori a risparmiare di più poiché, con le riforme previdenziali, riceveranno in futuro una pensione più bassa del 22%.

Con queste cifre dovremmo ridurre i consumi: giammai!

Bando alle ciance: la soluzione del guazzabuglio c'è. Belleppronta.

Se c'è del Lavoro nel consumare per fa crescere l’economia lo rivendico con la forza contrattuale del Professional Consumer.

Se con la mia azione elimino le sacche di parassitismo e di rendita dal mercato rimetto in circolo più Valore.

Se metto in campo la mia Offerta di prodotto: tempo, attenzione, emozione, gola fino alla prodigalità, non potranno sottrarsi. 

Ingolfati come sono di offerta, faranno Domanda.

Li costringeremo ad acquistare, si potrà ricavare un tornaconto dal nostro esercizio; potremo così rifocillare la capacità di spesa, risparmiare, ripianare i debiti e bellamente continuare a consumare.

Ben oltre una futura, crassa vecchiaia.

Fino alla morte!




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