Sull’inflazione Italia in svantaggio competitivo?
Mentre giornali e televisioni oggi vi diranno che i prezzi al consumo a dicembre hanno registrato un “forte calo” (o iperbolica espressione equivalente), lo Scajola di turno vi dirà che in questo modo il potere d’acquisto degli italiani sarà accresciuto (il che è certamente vero, anche se solo per quanti hanno ancora un lavoro), ed Il Giornale vi dirà che vi sta arrivando in testa l’ennesimo bonus, e sarete quindi indotti a chiedervi come riuscirete a gestire tutto questo improvviso benessere, potrà tornarvi utile pensare anche ai dati di inflazione dei paesi con i quali ci confrontiamo, perché in un’Unione monetaria l’accumulo di differenziali nei prezzi al consumo porta a perdite di competitività.
Nella tabella qui sotto le variazioni nei prezzi al consumo mensili e annuali per Italia, Germania, Francia e per l’intera Eurozona.
N.B.: i dati sono riferiti agli indici euro-armonizzati e non ai panieri nazionali.
Variazione mensile dicembre 2008:
Italia -0.1%
Germania 0.3%
Francia -0.3%
Euro -0.1%
Variazione annuale dicembre 2008:
Italia 2.4%
Germania 1.1%
Francia 1.2%
Euro 1.6%
Forse occorrerebbe indagare se trattasi di temporaneo squilibrio o di elementi di vischiosità strutturale dei prezzi nelle fasi di ribasso. In questo caso ciò potrebbe derivare dalla politica di prezzi a tariffe pubblici oltre che da insufficiente dinamica competitiva nei settori produttivi, segnatamente nei servizi, che tendono ad essere meno esposti alle dinamiche competitive globali. Sarebbe un’esercizio certamente più costruttivo che limitarsi a declamare le virtù di una disinflazione che semplicemente non è tale, ove misurata nell’unica dimensione che conta, quella comparativa.