martedì 21 luglio 2015 - Angelo Cerciello

Suicide room: cyberbullismo e dipendenza da internet

Suicide room è un film del 2011 diretto da Jan KomasaDominik fa parte di una famiglia benestante con il padre politico e la madre leader di un’agenzia di modelli. Dominik vive una vita serena e tranquilla. Una sera, egli è ad una festa con alcuni amici. Il ragazzo si bacia con un amico per divertimento. Viene anche ripreso dagli amici e finisce in rete. Non molto tempo dopo, Dominik sta combattendo in palestra con la stessa persona con cui si è baciato e ha un’eiaculazione per il continuo attrito tra il suo corpo e quello dell’amico. La cosa diventa pubblica grazie ad internet e Dominik viene preso in giro dai suoi amici in rete ed evitato nella realtà.

Dominik è vittima di un vero e proprio atto di cyberbullismo e soffre le conseguenze di questa cosa rinchiudendosi in un mondo di solitudine e depressione. Il ragazzo accede ad una comunità virtuale tramite internet, la Suicide room dove conosce Sylvia. Dominik costruisce un rapporto abbastanza intimo con i frequentatori della comunità virtuale e soprattutto con Sylvia. Il ragazzo tenta poi il suicidio e viene salvato all’ultimo momento. Egli, infatti, non usciva dalla sua stanza da giorni e la polizia irrompe nella sua camera chiamata da una donna di servizio che lavora per la famiglia di Dominik.

I genitori di Dominik chiamano diversi psichiatri per farsi consigliare su come comportarsi con il figlio. Poi il padre decide di staccare il collegamento wi-fi con cui il ragazzo si collega ad internet. Dominik una sera esce e prende un sacco di pillole. Al ragazzo, infatti, erano scritti prescritti diversi medicinali per la sua depressione e il suo stato mentale al di fuori della norma. Dominik muore e la madre si collega alla comunità virtuale alla quale il figlio era solito collegarsi. Sylvia viene a sapere della morte di Dominik e, per la prima volta nel film, la vediamo reale, al di fuori della sua camera: la ragazza piange in modo disperato la morte del suo caro Dominik, del quale molto probabilmente è perdutamente innamorata.

Il film mostra un episodio di cyberbullismo, come già detto, che ormai è diventato un fenomeno oltremodo preoccupante nella nostra società. Un altro film che mostra un chiaro episodio di cyberbullismo è Disconnect.

Il film mostra anche la vita di una persona totalmente dipendente da internet, incapace di uscire fuori dalla sua camera, che ha perso il contatto con la vita reale. Dipendenza da internet ormai conclamata per tantissime persone che non riescono a vivere senza il loro smartphone o senza una connessione alla rete.

Dominik è una persona molto sensibile, come Sylvia del resto. Entrambi si sono isolati dal mondo perché è il mondo stesso che li rifiuta e li considera diversi, dei freaks da evitare. La loro sensibilità spaventa e induce chi è in contatto con loro a reagire in modi diversi: prese in giro, violenza psicologica, atteggiamenti crudeli e malvagi e tanto altro. Dominik è una vittima e un “mostro” degenere della società contemporanea: è il “sottoprodotto” di una società fredda e glaciale, è la conseguenza dell’indifferenza e della violenza invisibile ma presente nelle nostre città, nelle nostre scuole, tra i nostri conoscenti…




Lasciare un commento