giovedì 25 giugno 2015 - Angelo Cerciello

Strange blood e il vampirismo come “ricetta per l’immortalità” dal punto di vista scientifico

Strange blood è un film del 2015 di Chad Michael Ward. Uno scienziato oltremodo brillante sta sviluppando la cura per tutti i mali. Egli sta facendo degli esperimenti su uno strano parassita dalla forma alquanto inusuale. Nel momento in cui Henry, questo il nome dello scienziato, sta per iniettare un liquido al parassita quest’ultimo lo trafigge con degli aculei.

Gemma, la quale sta aiutando Henry nei suoi esperimenti, anche perché è perdutamente innamorata di lui, cerca di curargli la mano trafitta dagli aculei. Da questo evento in poi Henry ha bisogno di bere sangue perché assetato di esso. Egli una sera esce e uccide una ragazza bevendo il suo sangue. Henry è convinto che il suo attuale stato fisico sia la risposta e la cura a tutte le malattie e rappresenti allo stesso tempo un ulteriore fase dell’evoluzione umana. Gemma cerca di aiutare Henry in questo suo momento difficile ma è tutto inutile. La ragazza gli offre anche il suo sangue e fa del sesso con lui. Henry però decide di uccidersi dando fuoco all’intero suo laboratorio con tutte le prove delle sue scoperte.

La ragazza sta raccontando la sua vicenda e quella di Henry ad un poliziotto, il quale non crede a questa storia. Quando il poliziotto le domanda se Henry ha fatto fuori tutto il suo lavoro la ragazza risponde che qualcosa è rimasto, ossia lei. Anche Gemma è stata infettata grazie al morso di Henry. La ragazza salta addosso al poliziotto e gli succhia il sangue lasciandolo a terra esanime. Poi si rialza e si asciuga il sangue dal muso e dalle mani con la la lingua.

Chad Michael Ward è famoso per essere il regista di molti video musicali diStatic-X e Marilyn Manson. Con Strange blood il regista ha dato vita ad un horror psico-sessuale che ha le sembianze anche di un film exploitation.

Il film si caratterizza, tra l’altro, per la presenza dello splatter ma anche per un montaggio a tratti martellante e ipnotico. Alcune scene del film, poi, si presentano sotto colori vividi e allucinanti, come se il film fosse in realtà un incubo o un delirio di un pazzo, pazzo come diventa Henry dopo l’infezione del parassita.

Straordinaria la prova di recitazione di Robert Brettenaugh, nella parte di Henry, che da vita ad un personaggio assurdo e surreale, un vampiro che in realtà è una “mutazione” dovuta ad un infezione, un vampiro lontano dalla figura del vampiro propagandata da Twilight.

Bella la realizzazione del parassita chiamato Ela che fa pensare ai vecchi film diCronenberg, un parassita oltremodo orripilante e disturbante, una figura che rappresenta la “perfezione” perché nasconde la cura per tutti i mali e la trasmette ad Henry sotto forma di infezione. Quindi, in questo film, il vampirismo è visto come la “ricetta per l’immortalità” dal punto di vista scientifico e non dal punto di vista soprannaturale come spesso succede nei film che vede i vampiri come protagonisti.

Il film risulta anche molto poetico e profondo per come mostra la sofferenza dello scienziato e per come mostra l’empatia che ha Gemma con lui. Gemma, dopo la morte di Henry, che si sente come un lupo in mezzo alle pecore rispetto all’umanità, condivide la stessa maledizione dell’uomo in un finale tragico e alquanto sublime, anche se sopravvive rispetto a lui.

Il film in questione risulta macabro, tenebroso, un horror vecchio stile ma allo stesso tempo anche psicologico, un horror che punta molto sul colpo di scena e sul gusto per il terrificante e il raccapricciante, gusto ottimamente rappresentato e messo in scena grazie anche a scenografie, trucco e luci in scena oltremodo opportune.




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