sabato 9 giugno 2018 - Marcello Zuinisi

Strage bambine Rom a Centocelle: 20 anni di carcere per Vicola Lizabeta

Strage bambine Rom a Centocelle: Tribunale di Roma condanna a venti anni di carcere Vicola Lizabeta per l'assassinio di Angelica, Elisabeth e Francesca

Si è concluso c/o il Tribunale di Roma, Piazzale Clodio, il processo, con rito abbreviato, nei confronti di Vicola Lizabeta, moglie di Renato Seferovic, accusata di aver ucciso, la notte tra il 9 ed il 10 maggio 2017, tre bambine di entia Roma: Angelica di 4 anni, Elisabeth di 8 anni, Francesca di 20 anni, figlie di Mela Hadzovic e Romano Halilovic.

Il Giudice Beradette Nicotra ha condannato Vicola Lizabeta a venti anni di carcere. La richiesta del Procuratore Alessia Miele è stata di trenta anni.

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Verità e Giustizia per Angelica, Elisabeth e Francesca

Condannato a due anni e sei mesi anche Andrea Seferovic, accusato di aver bruciato il Camper di Devlija Halilovic, madre di Romano, il 5 maggio 2017, una settimana prima della Strage di Centocelle.

Riprenderà il 12 giugno 2018, alle ore 9.30, nell'aula bunker, davanti alla Terza Sezione della Corte di Assise di Roma, il processo con rito ordinario, nei confronti di Serif Seferovic, fratello di Renato, anche lui accusato di aver assassinato le tre sorelline Rom a Centocelle.

 

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lettera Ambasciatore Nicola Minasi a Marcello Zuinisi ANR (1)
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lettera Ambasciatore Nicola Minasi a Marcello Zuinisi ANR (2)

Resta ancora libero, in Bosnia Erzegovina, Renato Seferovic, indicato secondo la Procura di Roma ed il Giudice per le Indagini Preliminari, dott. Massimo di Lauro e che ne ha ordinato l'arresto, come l'autore materiale del lancio di due bottiglie molotov, contro il camper dove dormivano Mela, Romano ed i loro 11 figli, lancio avvenuto alla tre del mattino del 10 maggio 2017.

Renato Seferovic, scappò in Bosnia Erzegovina, dove si trova tutt'ora, la sera stessa del 10 maggio, su un furgone, la cui targa era intestata al padre. Le Autorità Bosniache lo fermarono il giorno 11 ottobre 2017 ma subito rimesso in libertà "perché cittadino bosniaco".

Da mesi, l'Associazione Nazione Rom (ANR) si è rivolta al Ministro della Giustizia Andrea Orlando il quale riferiva che la Bosnia Erzegovina ha sottoscritto, con lo Stato italiano, un trattato che prevede l'estradizione obbligatoria delle persone accusate di omicidio. Nonostante questo Renato Seferovic non è mai stato portato in Italia per essere sottoposto a giusto processo.

 

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Verità e Giustizia per Angelica, Elisabeth e Francesca

ANR si è rivolta al Ministero degli Affari Esteri ed all'Ambasciata d'Italia a Sarajevo per chiedere copia dell'ordine di estradizione ed ogni passo giuridico e diplomatico per ottenere il trasferimento dello stesso in Italia.

L'Ambasciatore Nicola Minasi, in una lettera indirizzata a Marcello Zuinisi legale rappresentante ANR, il 23 marzo 2018, confermava come la richiesta di estradizione sia stata regolarmente inoltrata alle Autorità Locali e che l'Ambasciata italiana di Bosnia ne segue l'iter con la massima attenzione.

ANR, Mela, Romano e tutti i loro figli, il Consiglio Nazionale dei Rom, Sinti, Caminanti si appellano al nuovo Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ed al nuovo Ministro degli Affari Esteri Enzo Moavero Milanesi al fine di far estradare in Italia Renato Seferovic.


Chiediamo il rispetto dei Trattati Internazionali e di quanto già sottoscritto tra lo Stato della Bosnia Erzegovina e l'Italia.

Chiediamo Verità e Giustizia per le nostre bambine Angelica, Elisabeth e Francesca.


ufficio stampa e comunicazione
Associazione Nazione Rom
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