mercoledì 12 agosto 2020 - Alberto SIGONA

Storia dell’arte pittorica: 5a puntata

L’Arte cosiddetta Gotica nasce in Francia nella seconda metà del secolo XII e da lì si diffonde, nei due secoli seguenti, in tutta Europa. In età rinascimentale la produzione artistica di questo periodo verrà denominata gotica con il significato dispregiativo di barbarica; ma in seguito sarà pienamente rivalutata ed ammirata. 

La pittura Gotica si espresse in Italia per merito soprattutto di Giotto, il miglior interprete di quell’Arte, che con lui compì un vero salto di qualità, toccando livelli di complessità sino ad allora sconosciuti. Giotto fu il primo a rivestire di una corporeità realistica la rappresentazione pittorica delle figure umane andando oltre lo ieratismo bizantino e mostrando i sentimenti realisticamente espressi negli atteggiamenti e nei lineamenti del volto. Inoltre egli introduce lo spazio in pittura servendosi di una prospettiva non ancora evoluta ma efficace. I dipinti gotici sono ancora di argomento religioso ed inizieranno a sfociare nel profano solamente in epoca Rinascimentale.

Una sorta di prolungamento, di evoluzione dell’Arte Gotica può dirsi l’Arte TardoGotica. Il TardoGotico è una fase della storia dell'arte europea, collocabile tra la fine del XIV e buona parte XV secolo, con alcune zone dove si prolungò a oltranza fino al XVI secolo. Fu un fenomeno legato soprattutto alle Corti. Il tardo gotico si caratterizzò per l'amore per il lusso, per la preziosità degli oggetti e per l'eleganza formale della rappresentazione artistica; abbondava dunque l'uso dell'oro, dei materiali pregiati, dei colori luminosi e degli smalti. Grande attenzione fu riservata al realismo minuto delle rappresentazioni: ogni oggetto veniva riprodotto nei minimi particolari. Si faceva inoltre uso di colori molto accesi che saltassero subito all'occhio.

Foto: Wikipedia




Lasciare un commento