martedì 3 gennaio 2017 - Elena Ferro

Stereotipi di genere: non esiste solo il rosa e il blu, ce lo insegna uno spot (VIDEO)

Vagolando qua e là per l'etere sono piacevolmente incappata nel blog Al di là del buco, interamente dedicato alla fine della guerra fredda tra i sessi. Mi ha colpito in particolare un articolo che riportava uno Spot Audi: liberarsi dei ruoli di genere normativi è rivoluzionario.

Ho guardato il video e mi sono detta: Cavolo, sono d'accordo

Il messaggio veicolato dal video è semplice (oltre a vendere l'articolo, ovvio) : #CambiamoilGioco. Dal punto di vista della comunicazione, molto efficace.

Il video è in realtà uno spot che trasmettono che io sappia in Spagna per promozionare in modo intelligente una nuova vettura di una famosa casa automobilistica. Come sempre occorre imparare dalla pubblicità. Ci sono molte chiavi di lettura nel video, per questo ho deciso di scriverci sopra un post, e vediamo che ne pensate.

La bambola che scelse di guidare

Di sicuro vi sarà capitato di gironzolare per i supermercati di giocattoli prima di Natale, ma ci avevate mai fatto caso? Le corsie sono organizzate, spesso anche attraverso l'uso dei colori, per indirizzare il giusto cliente all'acquisto. Una potentissima arma di marketing: veicolare la persona giusta nel posto giusto affinché acquisti.

Ed ecco lo spot che non vedrete tanto facilmente in Italia: siamo in un grande supermercato nel periodo pre-natalizio e .... vabbè, guardatelo e poi ne parliamo :)

La forza di una comunicazione efficace

Non mi stancherò mai di dire quanto le immagini possano essere efficaci per veicolare un messaggio forte che intendiamo far arrivare. Pensate un po' all'effetto che farebbe in Italia un video come questo: mi piacerebbe proprio vedere...

Ma ciò che mi ha davvero colpito di questo spot è stata la capacità di creare una situazione ribaltata rispetto alla realtà.

Questa scelta aveva probabilmente obiettivi non da poco: ribaltare per un attimo la prospettiva e provocare una reazione forte nel pubblico. Ci è riuscita? Io dico di sì.

La forza delle provocazioni è necessaria per destare l'interesse delle persone

E in questo video la provocazione è realizzata con la tecnica del paradosso, che in comunicazione è una delle più efficaci

Il paradosso, (dal greco παρά - contro - e δόξα - opinione) indica la descrizione di un fatto che contraddice l'opinione comune o l'esperienza quotidiana, e per questo risulta contradditorio, provocatorio, sorprendente, insolito e inaspettato. Tuttavia il paradosso potrebbe risultare, ad un esame critico più approfondito, assolutamente fondato. Dunque non si tratta di un'assurdità, ma di un modo differente di percepire le cose, perché ribalta la prospettiva. Collocare il punto di vista di chi vi ascolta in una posizione nuova lo metterà di fronte a uno scenario con una visione più completa ed esaustiva del problema. Non solo riuscirete ad essere più efficaci ed apprezzati, ma otterrete anche qualcosa che ha un valore inestimabile: la gratitudine.

Emotional Public Speaking - di Elena Ferro

Il paradosso è giocato sul ribaltamento dei ruoli: l'omaccione prende il te in giardino mentre le altre bambole giocano a calcio. Schemi comportamentali che si invertono o vengono sovvertiti, fate voi. Ma anche sul ribaltamento del senso comune.

Pensate all'idea tipica "donna la volante pericolo costante".

La bambola se la cava bene, vince anche la sfida con il gallo di turno, insomma, è grande in un ruolo che il pensiero dominate affida ad altri.

E qui intercettiamo lo stereotipo, ovvero il fatto che sia l'uomo ad essere competitivo. Cavolo, non avete visto certe iene... :)

La trasgressione

Quando si compiono le trasgressioni nell'immaginario collettivo? Di notte, ovvio. E infatti è proprio di notte, mentre l'iper mercato tace, che la nostra bambola, che ha perso la ruota di una carretta (pardon, carrozza) che non cammina, trova l'auto e decide di guidarla. Proprio quando le brave bambine devono dormire...

Ma la trasgressione più simpatica è quella del bambino, che consuma una vera e propria piccola ribellione: chi l'ha detto che i bambini non possono giocare con le bambole?

Cambiamo il gioco

Partendo dal gioco. Forse quel bambino che disubbidisce alla madre e porta via con sé macchinina e bambola incorporata domani sarà un adulto, e magari un padre, più evoluto. Di certo il primo passo dobbiamo farlo noi.

Non nei giochi ma nella realtà della nostra vita quotidiana. Se riconosciamo degli stereotipi che ci fossilizzano in ruoli che altri hanno stabilito per noi, rompiamoli. Male che vada ci ritroveremo a guidare un'auto fantastica, sfidare qualcuno al suo stesso gioco e a farlo nel modo che sappiamo fare meglio: con la forza della nostra straordinaria femminilità. Perché a quella no, non ci rinuncio.

E se il "codice della strada" non permette certe "follie"? Beh, in tal caso....

Cambiamo le regole del gioco

Un'ultima cosa

Ci avete mai pensato che rosa più azzurro insieme diventano viola?

Sarà mica questo il colore della rivoluzione ;) ?

 




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