martedì 26 luglio 2011 - GeriSteve

Stazione Tiburtina: rischiata la strage. E la casta se ne frega

Un'importante infrastruttura fuori uso, un incendio durato una giornata che poteva uccidere centinaia di passeggeri, sicurezza, prevenzione e legislazione del tutto inadeguati.

Basta tacere: dobbiamo essere noi a dire cosa serve in questo paese, perché la casta politica dei nominati e il giornalismo dei poteri non ce lo diranno mai.

È bruciata una stazione ferroviaria importante, destinata a diventare ancora più importante con la TAV. Forse sono stati i no-TAV. Forse no, un corto circuito e le messe a terra che non funzionavano. Perché inesistenti o vecchie? No, perché erano state rubate dai ladri di rame. Forse invece…

Un bailamme di notizie contradditorie, però qualcosa è molto chiaro. Non è morto nessuno. Ma poteva essere una strage da superare la Norvegia: in un incendio di una stazione ferroviaria importante non è difficile che muoiano centinaia di persone.

Questo dimostra che ci sono grosse falle nella sicurezza e nella prevenzione, anche se qualcuno aspetta sempre i morti per capirlo.

Le norme di sicurezza contro i corto circuiti e le dispersioni elettriche ci sono: le messe a terra sono obbligatorie e vengono realizzate davvero. Però qualcuno le ruba per rivendersi il rame a peso e tutti finiscono a rischio. La stazione resta aperta anche senza sicurezze, fino a che non brucia. Se non muore nessuno, né un giornale TV né un politico sollevera’ il problema sicurezza.

Con una Italia vicina al tracollo economico, finanziario e politico, nessuno ha voglia di occuparsi di questi problemi. Eppure, uno dei motivi per cui l’Italia affonda è proprio che nessuno si occupa di prevenire con intelligenza.

Anche se non è morto nessuno, una importantissima infrastruttura è andata persa. I pendolari accusano ritardi che superano le tre ore su un viaggio di meno di un’ora. La polizia è insufficiente, sottofinanziata e demotivata. Non è in grado di prevenire e non è in grado di arrestare i ladri. Ma poi, servirebbe a qualcosa arrestarli?

No, perché anche la legislazione pare che sia del tutto insufficiente: un ladro di rame, che è preziosissimo per la sicurezza, viene semplicemente accusato di furto e rimesso in libertà. Una stazione derubata delle sue sicurezze continua ad essere aperta come se niente fosse.

Sono problemi che i nostri legislatori e i nostri governanti ignorano. Se si volessero perseguire davvero questi reati gravi ci sarebbero leggi adeguate e controlli attenti sul mercato del rame: il commercio sarebbe stronacato in breve e non sarebbe più redditizio.

Ma la casta politica si occupa soltanto di se stessa e la casta di informazione soltanto di dis-informare e di non-disturbare.

Un giornale “dal basso” come Agoravox può svolgere un importante ruolo alternativo ai giornali “dall’alto”, indicando i problemi che sono importanti in questo paese ma che non interessano alle caste della politica e dell’informazione.

Soltanto un movimento di intelligenza diffusa dal basso può indicare le vie per risollevare questo paese.




Lasciare un commento