Stati Uniti, il peggior mercato del lavoro dal 1945
Gli Stati Uniti hanno perso in dicembre 524.000 impieghi netti, facendo del 2008 la peggiore annata per l’occupazione dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Il calo di occupazione è in linea con le stime di consenso e segue un calo di 584.000 unità in novembre, rivisto dalla stima iniziale di 533.000. La perdita totale di occupazione nel 2008 ammonta a 2,589 milioni di posti. Il tasso di disoccupazione cresce dal 6,8 al 7,2 per cento, contro attese per un livello del 7 per cento. Le prospettive per il 2009 non appaiono migliori, come confermato anche dalle ultime evidenze aneddotiche, che segnalano revisioni al ribasso degli utili attesi per retailers quali Wal-Mart e Macy’s, e dopo che imprese manifatturiere hanno annunciato tagli di produzione ed organici.
Le revisioni per il bimestre precedente (ottobre e novembre) hanno evidenziato una maggiore distruzione di impieghi per 154.000 posti. Il presidente-eletto, Barack Obama, sta spingendo per un piano di stimolo di circa 775 miliardi di dollari, inclusi tagli d’imposta e maggiore spesa per strade, scuole e rete energetica. Obama ha ammonito che, in assenza di azione rapida e vigorosa, la recessione potrebbe durare anni. Il dato di dicembre rappresenta il dodicesimo calo mensile consecutivo degli occupati.
Gli impieghi in manifattura calano di ben 149.000 unità, maggior calo da agosto 2001, a fronte di attese poste a 100.000 posti. Il calo dell’occupazione manifatturiera include la perdita di 21.400 impieghi nel settore auto e componentistica. L’indice ISM manifatturiero ha segnalato in dicembre la maggiore contrazione da 28 anni. Gli impieghi nel settore delle costruzioni sono diminuiti di 101.000 unità, dopo il calo di 85.000 in novembre. Il settore finanziario ha cancellato 14.000 posti, dopo i 28.000 persi il mese precedente. Il settore dei servizi, che include banche, assicurazioni, ristorazione e commercio al dettaglio, ha sottratto 273.000 posti dopo i 402.000 persi in novembre. Gli occupati nel commercio al dettaglio sono diminuiti di 66.600 unità, dopo le 100.000 perse in novembre. L’occupazione nel settore pubblico è aumentata di 7000 posti, dopo il calo di 3000 del mese precedente.
Le perdite di occupazione minacciano di precipitare l’economia in una spirale di cali della spesa dei consumatori, che alimenta nuova distruzione di impieghi: le vendite dei negozi aperti da almeno un anno sono calate del 2,2 per cento nell’ultimo bimestre del 2008, la peggiore holiday season da quando l’International Council of Shopping Centers ha iniziato le rilevazioni di questa serie storica, nel 1970.
La settimana lavorativa media si è ristretta al minimo storico di 33,3 ore, da 33,5. L’orario medio settimanale dei lavoratori di produzione è diminuito da 40,3 a 39,9 ore, mentre il ricorso medio allo straordinario è sceso da 3, 3 a 3 ore. Per effetto di ciò, i guadagni medi settimanali sono diminuiti di 2 dollari, a 611,39. I guadagni medi orari sono cresciuti dello 0,3 per cento mensile, e del 3,7 per cento annuale, meglio delle attese. Ma il dato di sintesi che peggio depone per lo sviluppo dei consumi e che certifica la grave crisi del mercato del lavoro è quello del totale delle ore lavorate, in calo dell’1,1 per cento mensile e del 7,7 per cento su base trimestrale annualizzata.
Riguardo il dato di disoccupazione, il tasso al netto della componente di quanti hanno volontariamente lasciato il proprio impiego passa dal 6,2 al 6,5 per cento. Molto pesante il tasso di disoccupazione “allargato”, che include i lavoratori sotto-occupati per motivi economici e gli scoraggiati: dal 12,2 al 13,5 per cento. Alla riduzione di 806.000 unità nel numero degli occupati rilevata dall’Employment Report (che utilizza metodologie diverse da quelle che determinano il Non-farm Payrolls) fa riscontro un aumento di 632.000 unità del numero dei disoccupati. Il tasso di partecipazione alla forza-lavoro flette dal 65,8 al 65,7 per cento, mentre il quoziente di occupazione scende dal 61,4 al 61 per cento. Altro dato negativo, l’aumento della durata media della disoccupazione, da 18,9 a 19,7 settimane.