lunedì 6 maggio 2019 - Aldo Giannuli

Sta rinascendo Alleanza Nazionale?

Per la prima volta i sondaggi danno FdI in ripresa, anche oltre il 5% e bisogna riconoscere che la Meloni sta facendo una buona campagna elettorale, ma forse non si tratta solo di campagne elettorale, quanto di una operazione politica di ampio respiro: la rinascita di An.

A Fiuggi, nel 1994, nacque una formazione politica ispirata dal politologo Fisichella, che non era etichettabile come propriamente fascista, tanto è vero che Rauti uscì fondando un suo partito dichiaratamente fascista (e Pisanò lo aveva già fatto qualche anno prima).

An aveva dentro altre culture politiche oltre quella propriamente fascista: il nazionalismo di Federzoni e Rocco, il pensiero della rivoluzione conservatrice di Moler, una certa destra liberale che aveva avuto esponenti come Salandra prima e Cocco Ortu molto dopo. E l’operazione consentì di uscire dal solito ghetto dei nostalgici, quel che non era riuscito nemmeno ad Almirante con l’operazione “destra Nazionale” che non raggiunse neppure il 9%, mentre An ottenne subito il 10°% e toccò il 14% nel momento migliore.

Numeri non immensi ma che erano pur sempre il doppio dei voti avuti poco prima dal Msi e che segnavano la nascita di un partito di medie dimensioni in grado di essere un ottimo “secondo” di coalizione. Poi la decisione di Fini di confluire nel Partito della Libertà di Berlusconi cancellò tutto, quando Larussa e Meloni decisero di nuo entrare il Forza Italia, allo scioglimento del PdL, nacque il gruppo di Fratelli d’Italia che somigliò subito più una riedizione del vecchio Msi che una ripresa di An.

Ora la Meloni ci riprova ad uscire dal recinto, approfittando della crisi di Forza Italia e del vuoto al centro. A questo disegno sembrano prestarsi alcuni nomi di notevole richiamo assolutamente non sospettabili di fascismo come Tremonti e Alberoni. Oddìo, Alberoni, ormai novantenne, non ha iniziato nel modo più brillante dicendo che avrebbe fatto come il vecchio Radetzky che sconfisse il giovane Carlo Alberto, il che, per un partito che si chiama Fratelli d’Italia non è proprio il massimo.

Comunque staremo a vedere se riuscirà questo mix di sovranismo e neo centrismo. A raschiare il fondo del barile di Forza Italia si può pensare di raggiungere l’8 o il 9 per bene che vada, occorre sfondare al centro (cosa possibilissima dato il fallimento delle varie liste Dc), ma, per attirare l’elettorato di centro il sovranismo non è la sirena più seducente e l’elettorato di destra è già assorbito dalla Lega.

Staremo a vedere, ma anche questo è il segnale di un sistema politico in via di risistemazione: l’attuale offerta politica non sembra poter durare a lungo.

Foto: Wikipedia




Lasciare un commento