mercoledì 10 novembre 2010 - Doriana Goracci

Specchietti e ricami per allodole e altre creature umane

Da un giornale web, On Tuscia, che mi è caro leggere, in quanto tratta della terra dove risiedo, alcune mattine addietro apprendo: “Nella giornata di giovedì, alle ore 10,45, una pattuglia del corpo forestale di Viterbo, durante il servizio d’istituto, ha proceduto al controllo venatorio di un cacciatore umbro, C.S., 40 anni, in località “Vaccareccia” nel Comune di Viterbo.Durante la verifica si è accertato che l’uomo aveva abbattuto un esemplare di pispola (Anthus pratensis), specie non cacciabile e che, inoltre, esercitava la caccia alle allodole con l’ausilio di un richiamo acustico elettromagnetico. Gli uomini del corpo forestale hanno quindi eseguito il sequestro dell’arma con relative cartucce, del richiamo e dell’esemplare abbattuto in violazione alla normativa vigente. La sanzione ex art. 30 lett. h) della L. 157/92 prevede l’ammenda fino a 1.500 per ogni fattispecie (abbattimento di uccelli nei cui confronti la caccia non è consentita e utilizzo di richiami vietati) e la confisca del richiamo stesso.L’uomo è stato segnalato all’autorità giudiziaria e seguirà comunicazione anche al settore caccia e pesca della Provincia di Viterbo e alla Questura di Viterbo per valutazioni relative al porto d’armi”.

Proseguendo le letture locali sul web, non sapevo che era stato avviato… "il Piano Strategico, processo avviato dal Comune di Capranica inerente il nuovo modo di progettare lo sviluppo della città sotto tutti i punti di vista e con la collaborazione della cittadinanza, ha visto svolgersi la sua prima riunione, con gli agricoltori, giovedì scorso e ora l’amministrazione incontrerà gli imprenditori e gli artigiani il prossimo 28 ottobre (...) Al fine di ottimizzare lo sviluppo dell’agricoltura si può guardare, ad esempio, all’introduzione di colture che possano essere realizzate durante i tempi morti della nocciolicoltura producendo così occupazione e ricchezza…” Le conclusioni non mi sono nuove: "I presenti hanno compilato un questionario con i propri dati anagrafici al fine di mantenere un costante contatto con l’amministrazione comunale durante lo sviluppo del Piano Strategico. Non è escluso, infine, che data la quantità e la qualità di sollecitazioni emerse, non si possa ritornare ad incontrare gli agricoltori per approfondire alcuni aspetti particolarmente importanti per la pianificazione strategica.”

E passando dagli specchietti per le allodole con richiami vari, ai Ricami… mi chiedo, che si aspettava a mettere in prima pagina storie come questa: ”Dona Victoriana Sipac Mactzul è una tessitrice del Guatemala che nel 1983, in piena epoca di repressione delle comunità indigene, con un gruppo di donne maya decise, coraggiosamente, di mettere a frutto la conoscenza dell’arte della tessitura avviando un’attività produttiva, per creare una fonte di sostentamento. In questi giorni, è in Italia, ospite di Altromercato, la principale organizzazione di commercio equo e solidale nel nostro Paese, per promuovere la produzione tessile dell’associazione guatemalteca Aj Quen, da lei fondata nel 1989, e per scambi di vedute con alcune imprese italiane. Nella sua agenda, anche la Tuscia, dove ha incontrato Italia Garipoli, una vita dedicata al ricamo e al restauro di manufatti tessili. Sono state dense di emozioni, le tre ore trascorse nel laboratorio di Tre Croci (frazione di Vetralla), presenti Miranda Boi, vicepresidente della Cna Associazione Provinciale di Viterbo, Alessandro Montesi, coordinatore del Consorzio Ctm Altromercato per l’Area Centro Italia, Chiara Politini, volontaria della Bottega del Commercio Equo e Solidale di Viterbo, e Alessandra Piermattei, presidente dell’Associazione Mani Unite a livello provinciale.Prima, le presentazioni. Sono due esperienze di vita molto diverse, certo, quelle di Dona Victoriana e di Italia Garipoli, quest’ultima di origine calabrese, stabilitasi nella provincia di Viterbo circa quaranta anni fa. Ma, nel raccontarsi, le due donne hanno scoperto di avere tante cose in comune, innanzitutto la passione, “l’amore per il lavoro che non fa sentire la fatica”, come ha detto l’artigiana guatemalteca, esperta di telaio a cintura, “bordado” (cucitura di applicazioni sui tessuti) e confezionamento, che ha spiegato come le donne indigene siano riuscite a costituire, in diverse zone del Guatemala, ventisei gruppi di lavoro, ciascuno con una specializzazione, tutti aderenti all’associazione Aj Quen, oggi forte di 800 soci. “Il vostro Paese -ha affermato- è il nostro principale mercato”. Victoriana e Italia condividono altresì il sogno di tramandare le tradizioni produttive della loro terra. “Spero che i giovani si avvicinino all’arte del ricamo, perché non si disperda un prezioso patrimonio di saperi. Dobbiamo far riscoprire il valore della manualità e delle cose belle: questo mestiere, dove peraltro esistono opportunità di occupazione, non può estinguersi. Oggi, invece, il rischio c’è”, sono state le parole di Italia Garipoli (che ha anche un negozio a Roma).Durante la visita al laboratorio, lo scambio di informazioni sui tessuti utilizzati e su alcune tecniche di lavorazione. Dona Victoriana ha scattato, affascinata, decine di foto mentre Italia le mostrava, illustrandone le caratteristiche, alcuni dei suoi lavori -tovaglie, lenzuola, tende-, un abito da sposa antico da restaurare, una splendida collezione di pizzi e alcune fibre, come i fili di canapa e quelli ottenuti dalla ginestra. Altrettanto interesse, l’artigiana della Cna, colpita da alcuni lavori di grande precisione, dalla vivacità e dall’accostamento dei colori, ha manifestato verso la manifattura del Guatemala. Entusiasta anche Miranda Boi: “Questo incontro ci ha molto arricchito sul piano culturale. E’ esemplare la storia di tante donne che, attraverso il lavoro, aggregandosi, hanno superato una fase drammatica, hanno migliorato le loro capacità economiche e, come nel caso di Victoriana, sono riuscite a far studiare i loro figli, ad aprire la prospettiva di un futuro migliore. Con la stessa passione e la straordinaria voglia di farcela che animano le nostre imprese al femminile”. In ricordo della giornata, la vicepresidente della Cna ha donato all’artigiana del Guatemala un pezzo in ceramica prodotto da un’impresa della Tuscia nata e gestita da donne.Pettegolezzi tra donne mentre tagliano e cuciono?

 Specchietti e ricami per  allodole e altre creature umane

http://www.youtube.com/watch?v=6VZVS-lnFpc

Cercando qualche notizia in più, su questo incontro, mi sono resa conto che il testo era stato fornito da Maremma Oggi il 25 maggio 2010, sotto la voce artigianato. Non dico che mi sento un’allodola, sono stonata e non cinguetto ma da piccola ricordo ancora i ricami che facevo con mia madre, quando non c’era ancora la tivù e l’informazione web. Mio padre, dopo 4 calci al pallone e giri di campo per allenamento da arbitro, incollava francobolli, di sera. Ma ho trovato un appuntamento a Capranica , dove si ricicla arte fermo al 2008, per il pomeriggio di sabato 6 ottobre, XIII Festa grande in enoteca, organizzato da una donna imprenditrice del Garden Center Linea Verde Nicolini: vino novello musica jazz con Fabio Fenucci Gianbattista Gioia Luca Celestini e cibi di qualità. Tanto per non Puntare sul turismo giudiziario per rilanciare la Tuscia, come ben illustrato su Viterbo Oggi. Mando per posta virtuale, anche questa.

Take Five! Amava l’improvvisazione Dave Brubeck, e respinse molte offerte fino all’annullamento di programmi televisivi per tendenza discriminatoria, non affatto isolata nell’ambiente musicale, difendendo l’Amicizia e l’ Arte che non ha confini. Buona giornata alla Libera Creatività con casalinghi Taglia e Cuci, perchè le Reti sono Invisibili

http://www.youtube.com/watch?v=Iec33EPIJIE

 

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