venerdì 15 febbraio 2019 - Antonello Laiso

Sosana e Baffardello: la favola Dell’Amore Negato

Tanti anni fa in uno stupendo bosco del Trentino ed in particolare dell'Alto Adige tra quei panorami incantati di alberi secolari e montagne mozzafiato esistevano due folletti di nome Sosana e Baffardello.

Questi discendenti di una famiglia di gnometti, erano rimasti soli in quel bosco dove avevano costruito una piccolissima casetta al riparo da quegli occhi indiscreti sia di chi andava a caccia di funghi, sia di chi si avventurava per passeggiare.

Baffardello badava a portare il cibo, provvedeva agli animali che aveva nella sua fattoria e raccoglieva la frutta e gli ortaggi di quella natura incontaminata facendone poi marmellata per l'inverno.

Sosana invece curava la casa, rammendava e cucinava. La vita era monotona e ripetitiva, il tempo trascorreva tra le solite cose. Sosana amava alla follia Baffardello che di certo non meritava il suo amore, egli era incapace di amare, era un egoista. Tutto gli era dovuto senza mai dare.

Spesso Baffardello vagava con la fantasia, quando scorgeva belle donne nel bosco, la sua condizione di gnometto di 50 cm era l'unico ostacolo e basta al non poter andare oltre, non era certo che lo poteva frenare il dovuto rispetto per Sosana, sua compagna che l'adorava e lo trattava da principe.

Un giorno mentre era intento nel bosco a raccogliere funghi sentì una flebile voce in lontananza, una voce soave e gentile di una donna che si lamentava: Aiuto aiuto, sono caduta, c'è qualcunoooo?

La poverina era caduta in un burrone a strapiombo nel bosco, ma fortunatamente gli alberi avevano trattenuto il suo corpo fermandola, ma era dolorante e aveva una gamba tumefatta.

Baffardello non senza timore si avvicinò e lentamente si fece notare dicendo con la sua voce da gnometto: Signorina la vengo ad aiutare.

A questo punto Isabella tale era il suo nome si voltò e stupita scorse un ometto di circa mezzo metro, si mise a ridere ma poi capì che così avrebbe offese lo gnometto e subito rispose: Grazie grazie meno male che mi ha visto.

Subito Baffardello la liberò e visto la gamba bellissima scoperta ma dolorante raccolse in pochi minuti delle erbe che strofinò su questa, in un misto di utilità e di piacere dei sensi. Isabella, quasi per miracolo, subito dopo, si alzò e vide che poteva camminare.

La devo ringraziare lei mi ha salvato

Ma no, io mi chiamo Baffardello e tu ?

Io Isabella e sono caduta qui poche ore fa, sono in vacanza qui vicino e mi sono addentrata nel bosco.

Isabella era una ragazza nordica della zona del Reno, era molto bella, i lineamenti dolcissimi erano coperti da una cascata di capelli biondo oro incorniciando quegli occhi di un azzurro mare, era molto alta quasi un metro e ottanta.

Baffardello rimase incantato della sua presenza da quel corpo vellutato di un color luna da quella bocca da quel viso e da quelle bellisme gambe, le chiese se era sposata o fidanzata: Ahahah - esclamò Isabella - certo di no ?

Peccato.... se non fossi stato uno gnometto ti avrei fatto una corte senza limiti, saresti stata la mia regina.

Isabella divertita e anche lusingata da quelle parole e dai quei modi disse:

Io parto tra tre giorni, se in tre giorni diventerai normale, ti porterò con me, faremo l'amore e staremo per sempre insieme.

Al che baffardello esaltò al massimo la sua fantasia e andò via saltellando e dicendo: Si tra tre giorni qui.

Andò a casa e senza ritegno raccontò tutto a Sosana la quale l'amava, da sempre, più della sua vita anche se lui non meritava, lui era stato sempre egoista, lui doveva solo chiedere senza mai dare. Sosana, lo ascoltò in silenzio fino alla fine.

Una lacrima gli sporcò quel viso semplice e sincero, ella subito la raccolse con il dito. Sosana sapeva che avrebbe potuto ottenere una magia dal re degli gnomi, poteva a lui chiedere un incantesimo che il suo uomo amato Baffardello diventasse umano.

Il prezzo da pagare era alto, Sosana sarebbe stata catapultata anch'ella per magia in un altro bosco lontanissimo dal suo amato, un bosco che non gli avrebbe permesso di vivere piu insieme al suo unico amore. Un amore a senso unico.

 Il giorno dopo Sosana si recò da Astrellan re degli gnomi raccontò tutto e questi esclamò: E

tu vuoi sacrificarti per il tuo amore per uno che non ti ha mai amato?

Sì - disse lei - sarà l'ultimo atto d'amore lo voglio, così lo amero da sola e per sempre.

Insistette tanto, nonostante le perplessità di Astrellan, e così questi con un suo doppio rito di incantesimo tramutò Baffardello in umano e catapultò Sosana in un bosco lontanissmo .

Intanto Baffardello non vedendo Sosana si preoccupò ma egoisticamente solo per la cena che ella aveva da preparare, non perché l'amasse, poi, nell'andare in bagno specchiandosi notò che per miracolo era diventato normale, il suo viso, le sue sembianze e l'altezza era come quella di una persona normale. Esultò con un urlo di goia dimenticandosi completamente di Sosana

 Pensò che l'indomani si sarebbe presentato all'appuntamento con Isabella facendosi vedere normale e non piu gnometto, in questo modo Isabella si sarebbe a lui concessa e lo avrebbe portato con lei per tutta la vita. 

Cosi fu, l'indomani baffardello aspettò ardentemenmte Isabella nel luogo convenuto, la aspettò tutto il giorno, la notte ed il giorno seguente, ella non venne, Isabella lo aveva preso in giro.

Isabella ben sapeva l'impossibilità di quanto aveva detto e aveva acconsentito ad un gioco che si rivelò beffardo e atroce.

Baffardello si accorse così che era stato preso in giro, si accorse poi subito dopo che era rimasto senza quell'unica persona che l'amava veramente, quella persona che sarebbe stata il faro della sua vita, quella persona per cui egli era principe e che per lo stesso grande amore si era scarificata per lui.

 Era rimasto solo, da felice e amato a per sempre solo e infelice, solo quel suo eterno egoismo.

 




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