sabato 9 aprile 2011 - Professional Consumer

Siamo in mezzo ad un pandemonio

Ad oltre due anni dallo sconquasso siamo ancora ficcati in mezzo ad un pandemonio; si stenta a capire i fatti.

Lei non ha molto tempo, io non posso tediarla con empiti teorici, di seguito le propongo un percorso accelerato nella crisi ed i modi per andare oltre. Le frasi sono stringhe - da me confezionate e custodite, zeppe di dati e fatti - che, se vuole, posso illustrarle:

· la crisi economica, al di là di quel che si dice sta ficcata nel mercato. Lì risulta alterato il rapporto di scambio domanda/offerta

· questo è potuto accadere perché i redditi da lavoro, erogati dai produttori per produrre merci, sono risultati insufficienti ad acquistare quelle merci

· per riparare il danno si è dato corso ad un ossimoro: si è creata ricchezza con il debito acquistando tutto

· complice, un vecchio paradigma che ha imposto vecchie regole: i timorati della deflazione hanno messo in campo politiche reflattive - propensi a credere che non si acquisti perché scendono i prezzi, non che manchino i redditi sufficienti ad acquistare - fino a fare sboom.

· a questo punto senza il credito, ormai inattingibile, ci si trova davanti ad un altro ossimoro: hanno più bisogno i produttori di vendere che i consumatori di acquistare

· ovvero: la domanda comanda

· comando che si mostra ancor più evidente poiché la crescita economica ha reso indifferibile l’esercizio di consumazione

· ancor più quando, l’indifferibilità della pratica di consumazione rende questo esercizio un obbligo: un lavoro

· già un lavoro, quello di consumazione, che genera i 2/3 del pil

·  con tanta forza ed un pizzico di fare consapevole, et voilà: il professional consumer.

· cotanto ruolo cambia le regole. nuove competenze vanno messe a reddito; si profila un nuovo paradigma che organizza un nuovo ecquilibrio per il sistema economico/produttivo

· essipperchè l’eccesso di capacità produttiva, l’eccesso di offerta e l’insufficienza reddituale affrancano i consumatori dal bisogno ancorchè dai diktat di marketing e pubblicità: gestori dei propri umori acquirenti si fanno datori di lavoro di produttori oramai dipendenti.

· cambiano le regole del gioco ed il ruolo dei giocatori; vanno redistribuiti onori ed oneri e nuovi organigrammi per un capitalismo tutto nuovo, quello dei consumatori.

·  per la politica l’occasione della vita. già, quella politica che mendica fragili consensi avrà l’opportunità di tornare a prendere parte, farsi parte nel rappresentare questi interessi; gli interessi dei più.

· per il sindacato, che rappresenta il lavoro,un’altra chance: rappresentare il lavoro di consumazione.

Mi rendo conto quanto questo mio dire spiazzi. Se ho ragione se ne avveda, a me l’occasione di aprire un dibattito sulla crisi, magari per andare oltre. oltre il già detto.




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