mercoledì 25 marzo 2015 - Phastidio

Siam pronti all’esproprio, l’Italia chiamò

Scolpita oggi dal viceministro dell’Economia, Enrico Morando:

“Dobbiamo ridurre la pressione fiscale specifica sul lavoro e sulle imprese per renderla, nel 2018-2020, analoga per dimensioni a quella della Germania”. Lo ha detto, nel corso di un convegno, il vice ministro dell’Economia Enrico Morando, spiegando che “per raggiungere questo obiettivo dovremmo rinunciare a 36-37 miliardi di gettito annuo. Sono tanti ma sono poco più di 2 punti di Pil. Abbiamo iniziato questa strada attraverso diverse misure, il passo nella direzione giusta è stato fatto ma la strada è aperta, dovremo tenere il passo fermo per altri 3 anni”. 

Ora, sapendo che questa cifra è aggiuntiva ai tagli di spesa che servono a disinnescare lo scatto degli aumenti Iva da clausole di salvaguardia nel triennio 2016-2018, e sapendo che il primo taglietto del costo del lavoro sin qui effettuato (del tutto parziale, selettivo e temporaneo) ha pesantemente colpito il risparmio, tutto, il candidato calcoli a quanto dovrebbe/dovrà ammontare il prelievo aggiuntivo sulle “rendite finanziarie pure” su cui sta cercando di costruire la propria sussistenza futura. Ma tutto si tiene, del resto.




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