martedì 7 febbraio 2012 - Fernando Bassoli

Serie A: la situazione dopo 22 giornate

Il torneo più imprevedibile degli ultimi anni è un romanzo pieno di colpi di scena. Dopo le notizie su Scommessopoli (l’inchiesta si fa sempre più preoccupante) ci mancava solo la neve a rendere tutto ancora più indecifrabile, con una serie impressionante di incontri rinviati causa impraticabilità del terreno di gioco, altri lasciati a metà sul più bello (Catania – Roma) ed altri ancora oggetto di discussione, come il Genoa – Lazio costato ben quattro infortuni tra i biancocelesti, che non si erano potuti allenare da alcuni giorni per la micidiale nevicata abbattutasi sulla Capitale. La vittoria dei grifoni, pur legittima, è stata caratterizzata da gol a dir poco rocamboleschi…

La notizia del giorno è che la Juve (0-0 interno col sorprendente Siena made in Sannino) non è bella come sembra. Troppi i mezzi passi falsi con le piccole, troppi buoni giocatori (l'ultimo è Borriello) e pochi campioni. Senza clamorosi infortuni (Gattuso, Cassano), guerrieri sul viale del tramonto (Nesta) e nervosismi ingiustificabili (Ibra e relative squalifiche in vista) lo scudetto potrebbe andare al Milan che però dovrà destreggiarsi con gli impegni di Champions a partire dal prossimo turno contro i sempre insidiosi ingelesi dell’Arsenal. E scusate se è poco.

Se è chiaro che il miracolo Udinese non può durare, rimane da capire il vero valore dell’Inter edizione Ranieri. Dopo una bella serie di vittorie consecutive, i Moratti boys hanno perso a Napoli in Coppa Italia, a Lecce e a Roma (un umiliante 4-0) mentre sono stati fermati in casa sul 4-4 da un Palermo in buona salute. Troppo poco per credere nei miracoli. La squadra ha sofferto dall’inizio la partenza di Eto’o, un giocatore difficilmente sostituibile, e la stagione per ora mediocre di un uomo chiave quale Sneijder.

Qualche folle sogno può invece coltivarlo questa pazza, pazza Roma che, pur alternando esibizioni fallimentari a prove Barcellona style, sta mostrando margini di miglioramento impressionanti, che sono forse figli anche di un ambiente che appare particolarmente coeso, riuscendo così a superare un momento di grande difficoltà tecnica. Se riuscisse a far sua l’intera posta nel recupero di Catania la formazione guidata da Luis Enrique potrebbe davvero cominciare a fare due conti almeno in ottica terza piazza utile per giocarsi i preliminari di Champions.

Meno interessante la lotta per la retrocessione. I nuovi acquisti (Mascara, Caracciolo) e il cambio di panchina (Mondonico in luogo di Tesser) non hanno prodotto i risultati sperati in casa Novara (1-2 col Chievo e 0-0 col Cagliari), mentre ottime cose sta facendo Serse Cosmi a Lecce, anche se dispone di un organico che non convince. Un’autentica impresa servirebbe invece al Cesena, che ha perso troppi punti nella fase iniziale del campionato, mentre il solido Bologna di mister Pioli può aspirare a raggiungere una salvezza anticipata viste le convincenti prestazioni degli ultimi mesi e la fondamentale capacità mostrata nel subire poche reti. Ma l’incertezza regna sovrana, come dimostrato dai recenti progressi fatti registrare da compagini che sembravano in crisi d’identità come Palermo e Fiorentina. Mutti e Delio Rossi stanno dimostrando di conoscere bene il loro mestiere e, forti di alcuni ritocchi di gennaio (Amauri in viola, Viviano-Mantovani-Donati in rosanero) stanno portando le rispettive squadre fuori dalla crisi di risultati che avevano consigliato l’avvicendamento tecnico.




Lasciare un commento