sabato 31 maggio 2014 - Angelo Cerciello

Senza volontà, abulici automi

La società dell'immagine, la società dell'apparire è come un'immagine che si pone davanti all'individuo e non gli permette di vedere il vuoto che c'è dietro ad essa. Cosa è quel vuoto?

É angoscia esistenziale, è malinconia, è vuoto di senso. Dopo la fine delle ideologie, dei “grandi racconti” (Lyotard) per le masse, dopo la caduta delle verità assolute e onnicomprensive siamo giunti nell'era postmoderna. Ora siamo nel vuoto, nella frammentazione, nell'instabilità perenne e possiamo rimediare a tutto questo solo con il predominio dell'immagine, con la società dell'immagine.

La società dell'immagine propone icone pop, divi da adorare, sottoculture, mitologie, supereroi e tanto altro e ci impedisce di vedere il “burrone” su cui siamo “sospesi” da tempo. Siamo figli di una società che confonde e inganna con il falso mito della tecnologia e dell'innovazione, una società che inganna con la manipolazione mediatica, con la censura, con l'opinione pubblica. Una società che ci rende automi senza volontà, senza pensieri: tutto grazie a fenomeni come la massificazione, la desertificazione culturale, l'appiattimento sociale. Una società che reprime e rende frustrati per il benessere collettivo, una società che nega la libertà e l'interiorità, l'introversione e la riflessione, la coscienza critica e il dibattito.

“Dominati” dal pensiero unico neoliberista, dal processo di globalizzazione, dalla precarizzazione diffusa, dallo sfruttamento generalizzato non possiamo reagire perchè impotenti e abulici.

Società dell'immagine come imponente sovrastruttura ideologica atta a governare le masse, imponente totalitarismo perfetto dopo la caduta dei vari totalitarismi, società dell'afasia del pensiero, dell'annullamento individuale a favore dell'equilibrio sociale, società dell'illusione, dell'incantamento, della mistificazione.

Società che non ci dice chi siamo ma solo chi dobbiamo essere e quale maschera dobbiamo indossare nei vatri contesti in cui ci troviamo. Società che ci costringe spesso ad essere senza sentimenti, senza emozioni, senza pulsioni irrazionali. Società che ha venduto tutto al dio denaro e al dio interesse, società in cui tutto è in vendita, dove il marketing si applica a numerosi settori.

Società in cui il messaggio e il discorso sono svuotati di ogni significato.




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