venerdì 1 marzo 2019 - Camillo Pignata

Se la democrazia vuole fermare la deriva fascio razzista

Che cosa resta dopo l’alleanza Renzi/ Berlusconi? Che cosa resta dopo l’alleanza Mov5s/ Lega? Resta la distruzione del PD e del Mov5s. Resta il fascismo della Lega.

Restano l’ignoranza che continua ad essere violenza, oggi contro i migranti, domani contro i gay e i democratici, l’imprimatur statale a questa violenza, le leggi costituzionali calpestate, il ricordo del sangue degli immigrati buttato nella spazzatura. Resta l’indifferenza, di pseudo uomini di sinistra che continuano a negare la deriva fascio razzista, 

Resta la propaganda dei media, la cassa di risonanza di stampa e tv, alle parole parole di odio che diventano violenza. Resta la deriva fascio razzista.

PD e MOV5s vogliono fermare questa deriva, o continuare a leccarsi le ferite, assistere inerti allo sfascio di un paese e della sua gente? Se Mov5s e PD, vogliono fermare la "giustizia fai da te" (la legge sulla legittima difesa), il "far west"nelle nostre città, la distruzione del sud e la riduzione dell’Italia ad una colonia tedesca (la legge sulle autonomie rafforzata), devono cacciare a calci nel sedere, dalle loro viscere la gente di destra iperliberista, che odia la solidarietà, l’integrazione, l’accoglienza che ha cancellato l'art 18 dello statuto, che ha lasciato sola la Grecia mentre era vittima di un golpe e ha buttato il mov5s nelle braccia della Lega.

Occorre che la sinistra, quella residua del PD e del Mov5s si accordino per coniugare, l'esperienza del PD, con l'entusiamo, la novita delle idee del Mov5s, per distaccare il partito democratico dalla logica correntizia e degli apparati, smussare le contraddizioni, la superficialità di talune idee del movimento, valorizzare quanto di buono c'è in esse, per incalanarle in un percosrso coerente di principi e di valori.

Ma se il PD vuole fermare questa deriva deve rottamare Renzi, i renziani, la politica renziana, cavalli di Troia della destra in una cittadella di sinistra. E così il Mov5s se vuole fermare questa deriva deve rottamare Di Maio, i suoi supporter, la sua politica, cavalli di Troia della destra in una cittadella democratica.

Ci dicono le elezioni in Sardegna, l’esperienza di Zedda il suo successo che tuttavia non è diventato vittoria, la sconfitta del Mov5s in Abruzzo, nonostante la presenza di Di Maio, e quella in Sardegna nonostante l’assenza di Maio.

In Sardegna non è stato votato il Pd ma Zedda, il Mov5S ma Desogus. In Abruzzo non è stato votato il Pd, ma Legnini, non è stato votato il il Mov5S, ma Sara Marcozzi. Per questo PD e Mov5s, per rinascere, e così fermare il fascio razzismo e la rovina del nostro Paese, devono scrollarsi di dosso il vecchiume recente e meno recente, fatto di propaganda e non di politica, di pragmatismo e non di idealismo, incentrato sullo scontro fra vecchio establishment e nuovo populismo, che è garanzia del successo della destra.

Continuare a tenersi Renzi o Giachetti, continuare a tenersi e Di Maio significa un Mov5s costola della Lega, un PD liberista, significa perpetuare il distacco del popolo di sinistra, garantire una lunga egemonia alla nuova destra, rafforzando il consenso della Lega e di quella parte del M5S, che non ha fatto fatica a comporre un governo di reazionari.

 



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