venerdì 7 marzo - Giuseppe Aragno

Scurati, i guerrieri e gli smidollati

A proposito della manifestazione del 15 marzo, Scurati scrive che la debolezza della piazza nasce dal fatto che siamo ormai degli smidollati, mentre quello che viviamo è un tempo in cui occorrono guerrieri.


Di Scurati ho letto pochissimo e non mi ha mai convinto. Molto inchiostro, pochissima anima. È capitata poi la faccenda della “censura” e mi è scaduto definitivamente dal cuore.


Ti dicono che le tue quattro parole da antifascista non le puoi dire perché hai chiesto troppo? E qual è il problema? Le vai a dire gratis. Tu invece non ci vai, strepiti che ti hanno censurato e ti fai una pubblicità gratuita che ti fa vendere di più e meglio.
Non siamo più guerrieri, dici. E allora? Non vogliamo più esserlo. Anzitutto perché la guerra ci fa schifo e poi perché siamo certi che non serve, perché la forza delle nostre giuste ragioni prevarrà sulle ragioni brutte della forza. È una grande lezione, forse la più grande e più bella che abbiamo appreso dalla storia. Magari non accadrà subito, ma accadrà certamente.
In piazza scenderemo non per l’Europa della guerra, ma per quella della Pace. In questo difficile tornante della storia, non c’è bisogno di armi, ma di grandi valori e del coraggio invincibile dei profeti disarmati.




Lasciare un commento