giovedì 4 giugno 2015 - Antonella Policastrese

Scuola: parla Luciano Canfora

Continuano i flop di una politica tesa soltanto a soddisfare le richieste di un'Europa sempre più pressante. La colonizzazione in atto nel Paese ha il sapore di controriforme, che stanno distruggendo la democrazia e diritti, come per esempio la scuola. Non si placa il malcontento di quanti si sentono sotto attacco e si vedono privati anche della possibilità di insegnare, dopo concorsi fatti a spron battuto, vinti e che sembrano valere zero. Romina Pepe, portavoce dei docenti del gruppo GM2012 in rispetto del T.U. (Graduatoria di merito 2012 rispetto al Testo Unico) sta fornendo comunicati stampa, puntualmente ignorati da un'informazione mainstream che difende a spada tratta una sola verità: quella del Governo dei nominati. A scendere in campo a fianco della rappresentante dei docenti è lo stesso Luciano Canfora, professore di filologia all'università di Bari, il quale afferma "la demagogia delle 100 mila assunzioni non può calpestare i diritti dei 6300 docenti che hanno superato il concorso. Esprime indignazione Luciano Canfora e, nel colloquio avuto con la portavoce Romina Pepe, dichiara che è importante protestare per quello che la scuola sta subendo. Non condivido assolutamente, per parte mia, l’atteggiamento di chi tace perché 'il padrone potrebbe incattivirsi': lo dico da cittadino, prima che da uomo di scuola e studioso.

Canfora, da profondo conoscitore della scuola qual è, non le manda mica a dire e, continuando nel suo ragionamento, si sofferma sulle anomalie di questa controriforma, che attacca al cuore il sistema dell'istruzione destinato a scadere e diventare altro, considerata la figura dei presidi mazzieri, aggiungiamo noi. Per Canfora non ci sono dubbi:

Il peccato originale di questo governo è la sua illegittimità dal punto di vista della sanzione popolare, e questa illegittimità è diventato il suo 'marchio di fabbrica': calpesta ogni legge e ogni presa di posizione degli organi costituzionali vocati ad esprimersi; si vedano gli esempi, clamorosi, dell’Italicum, che ricalca in modo quasi pedissequo gli elementi incostituzionali del Porcellum, su cui si è espressa già la Consulta, e la Legge Severino, seguita ad personam e quando serve”.

Inoltre si dice sconcertato  dal fatto che il Miur risulti, in realtà, 'sede vacante', perché il ministro Gianninidimentico della sua stessa parola e di ogni principio etico, pare intenzionato a salvaguardare unicamente le sua feluca per qualche altro mese e non quei principi di giustizia, equità e rispetto delle leggi che andrebbero oltremodo difesi in un dibattito sulla scuola pubblica”.

Per lo studioso non ci sono dubbi sul fatto che le ragioni di chi ha conseguito un risultato grazie alla propria bravura, quelle dei 6.300 docenti che hanno superato l’ultimo concorso a cattedre, non possono essere rimosse per opportunismo politico, per dare voce alla demagogia delle 100.000 assunzioni. Questo segnerà il futuro della scuola e costituirà un pericoloso precedente: altro che acquattarsi in attesa dell’elemosina che il Governo vuole fare! Principiis obsta, diceva Ovidio: bisogna fare in modo che il male non progredisca, bisogna mettervi un freno, adesso!

A pochi giorni dagli scrutini che dovrebbero registrarne il blocco, lo sceriffo e gli attendenti cosa faranno? Daranno il via alle intercettazioni, invece di capire il perchè di tale malessere che si esplica attraverso la protesta?

Foto: Flickr (Autore: Moyan Brenn)




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