mercoledì 16 ottobre 2019 - Stranieriincampania

Scuola Ucraina di Napoli: inizia l’anno scolastico per gli studenti della "Lesia Ukrainka"

Sabato 5 ottobre è stato inaugurato l’anno scolastico della scuola ucraina “Lesia Ukrainka” di Napoli, ospitata dall’Istituto Salesiano di via Don Bosco. La “Lesia” non sostituisce il regolare corso di studi nelle scuole, infatti gli studenti e le studentesse seguono i loro percorsi scolastici durante la settimana e poi il sabato pomeriggio, dalle 15:30 alle 19, frequentano i corsi specifici della scuola Ucraina. 

Questo percorso formativo rappresenta un’opportunità per i giovani di origine ucraina, dalla scuola elementare in poi, di approfondire la propria cultura attraverso corsi di lingua, letteratura e storia del proprio paese.

Stranierincampania era presente all’inaugurazione ed ha chiesto al console ucraino a Napoli, Viktor Hamotskyi, di raccontare il significato di questa giornata per la comunità che rappresenta: “Oggi è una giornata importante per tutta la comunità ucraina a Napoli, perché questa è la scuola più antica, la prima in Italia, ed oggi compie 15 anni. Tra l’altro è intitolata a una delle più importanti scrittrici del nostro Paese Lesia Ukrainka, del calibro del vostro Dante Alighieri. Voglio ringraziare gli studenti ed i genitori, chi ospita questa scuola e chi la rende operativa in tutti i sensi, perché la scuola segue tutti gli standard ucraini, chi la frequenta è come se frequentasse una scuola in ucraina. I bambini vengono qui molto volentieri perché tra di loro parlano ucraino e così si legano all’Ucraina dove si recano al massimo un paio di volte l’anno per vedere i propri nonni. E’ un posto dove si sente la presenza ucraina in maniera molto forte. Dobbiamo congratularci con gli alunni, i genitori e le maestre, vanno ringraziate le autorità italiane e napoletane e, soprattutto, l’Istituto Don Bosco che offre questi spazi, perché qui i bambini hanno tutto ciò di cui hanno bisogno per andare a scuola. E’ un progetto importante sia per la comunità ucraina, ma anche per i napoletani, al fine di realizzare un’integrazione effettiva. Questi bambini sono napoletani, tifano Napoli, si trovano molto bene in città, allo stesso modo si sentono ucraini e continuano a rafforzare le loro radici studiando la loro cultura di origine”.


Hamotskyi ha colto l’occasione per augurare buon anno scolastico agli studenti: “Ho detto agli studenti tre cose: la prima è che debbono studiare tutte le materie; la seconda è che devono seguire i consigli delle maestre e dei genitori, che gli vogliono bene per questo devono tenere un rapporto forte anche con loro; il terzo messaggio è che il futuro dipende da loro e devono impegnarsi ogni giorno per raggiungere degli obiettivi e realizzare i loro sogni. Tutto è nelle loro mani”.

A guidare gli studenti c’è un corpo docente formato esclusivamente da volontarie che dedicano alla scuola il proprio tempo libero. Tra queste la vicepreside della Scuola elementare, Roksolana Dragun Magas, che ci ha raccontato la sua storia: “Io faccio la cameriera, finisco il turno alle 15 e alle 15:30 sono in classe a fare lezione. Io sono arrivata in Italia 15 anni fa e all’inizio facevo la badante per un’anziana signora, avevo solo mezza giornata libera al mese per uscire e andavo a mandare i soldi a casa. In Ucraina ho lasciato mio figlio che aveva solo un anno e dieci mesi. Potete immaginare la mia sofferenza. Durante i primi due anni che ho lavorato qui, mi mancavano mio figlio e la scuola. In Ucraina ero preside di una scuola elementare, quindi ho iniziato a cercare qualcosa qui a Napoli e ho trovato questa scuola che era già aperta da 2 anni. Adesso, sono 13 anni che insegno qui. All’inizio era tutto diverso, c’erano poche classi, pochi insegnanti, poi piano piano siamo cresciuti. Noi non siamo pagati, veniamo qui per vivere la nostra cultura ed insegnarla ai nostri bambini. Ogni sabato, quando torno a casa, ripenso a quello che mi hanno detto i bambini. Per esempio, oggi abbiamo riaperto dopo tre mesi e la prima cosa che hanno fatto è stata abbracciarmi, loro mi danno gioia e questa gioia di vivere mi dà la carica per affrontare la settimana”.

La scuola, per tutti quelli che la frequentano, rappresenta un vero e proprio ponte con l’Ucraina, un luogo dove gli studenti possono imparare qualcosa in più sulla cultura di provenienza dei propri genitori e dove le insegnanti, a loro volta, possono sentirsi più vicine al proprio Paese colmando la nostalgia di casa: ”Io dico sempre che non dobbiamo perderci – spiega Roksolana – Oggi in Ucraina c’è una situazione molto particolare per colpa della guerra. La lingua ucraina è sotto assedio da tutte le parti, noi qui seguiamo le leggi italiane e parliamo la lingua italiana, là i russi vogliono che parliamo russo. Come qui i napoletani vogliono parlare napoletano, allo stesso modo noi vogliamo la nostra lingua, vogliamo conservare le nostre tradizioni. Anche per questo motivo festeggiamo qui a scuola le nostre feste nazionali, organizziamo la Pasqua preparando insieme ai bambini i nostri piatti tipici, a Natale portiamo l’erba secca e la mettiamo sotto al tavolo per far giocare i bambini secondo le nostre tradizioni. Quest’anno abbiamo in programma con i ragazzi più grandi di studiare e poi mettere in scena un matrimonio secondo la tradizione antica”.

Roksolana pone l’accento su un’altra spinosa questione a cui è stata dedicata parte della cerimonia di inaugurazione. Infatti l’Ucraina, dal 2014, è impegnata in una guerra contro la Russia e, a dimostrazione del forte legame tra la scuola e il Paese, gli studenti periodicamente rendono omaggio ai militari impegnati al fronte nella zona orientale, come ci spiega il Console Hamotskyi“Purtroppo a causa della Russia c’è la guerra nell’est dell’Ucraina – spiega il Console – La scuola mantiene un rapporto diretto con i militari, ogni domenica gli studenti scrivono delle lettere con poesie o disegni indirizzati ai soldati, per questo hanno ricevuto una bandiera firmata da chi sta al fronte ed oggi hanno intonato una canzone dedicata a chi rischia la vita. Per me questa è la prova tangibile del legame tra la comunità che vive a Napoli e l’Ucraina”.

Anche Stranieriincampania coglie l’occasione per augurare buon anno scolastico agli studenti e alle studentesse dell’istituto Lesia Ukrainka. 




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